Titolo: Desierto
Regia: Jonas Cuaron
Anno: Messico
Paese: 2015
Giudizio: 3/5
Moises viaggia con un gruppo di
immigrati attraverso l'infernale deserto di Sonora nel tentativo di
attraversare il confine con gli Stati Uniti quando improvvisamente si
imbatte in Sam, un vigilante squilibrato che detta legge alla
frontiera. Inizia così una caccia, durante la quale Moises dovrà
cercare di vincere in astuzia il suo rivale per sopravvivere e non
diventare l'ennesima vittima di una terra abbandonata da tutti.
Nel 2014 è uscito un film per alcuni
aspetti simile. Si chiama Beyond
the Reach americano, c'era
Michael Douglas ha fare il cecchino, era pure lui ambientato nel
deserto ma la trama era diversa meno politicamente e socialmente
interessante del film del figlio del celebre regista.
Qui i confini sono fatti apposta per
dividere e provocare tensioni, scontri e morti in una fascia
desertica dove non solo non cresce nulla ma anche i confini sembrano
labili senza nessuno a pattugliare ma lasciando mercenari liberi di
fare ciò che vogliono.
In questo senso l'elemento più
incredibile del film è proprio dato dal fatto che questa gente
potrebbe morire e nessuno mai lo verrebbe a sapere dando così
un'occasione ghiotta a tutti gli psicopatici (di cui l'America ne è
piena).
Molto meglio dunque rispetto al film di
Leonetti, qui l'intento e l'idea seppur abbastanza elementare e con
alcuni copi di scena abbastanza telefonati (pensando soprattutto al
finale) il ritmo è formidabile, il cast è perfetto, e l'ansia e
l'atmosfera da incubo sotto un sole famelico fanno tutto il resto.
Un film anche questo senza una
distribuzione ma passato direttamente in home video.
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