Titolo: M.F.A
Regia: Natalia Leite
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Una studentessa d'arte viene violentata
da un suo compagno di classe. Affronta il trauma come meglio può
finchè decide di cominciare ad aprirsi anche con altre ragazze del
campus. Scopre che molte di loro hanno subito una violenza sessuale e
decide di vendicarsi a suo modo.
Continuano a cadere come fiocchi di neve pellicole piene di donne incazzate ed esplosive.
Una mattanza di uomini in puro stile da
revenge-movie con poche scelte originali ma dando fondamentalmente
toni diversi all'azione e niente di più colorandola in modi diversi
e dandole un'attrice alle prime armi, figlia d'arte, ma già con una
ghigna che sa esprimersi bene in macchina.
Forse Weinstein diventerà il nome di
un sotto genere di film che vedono ragazze incazzatissime pestare a
sangue chiunque trovino sulla loro strada facendosi come in questo
caso beffe degli investigatori più idioti della storia del cinema.
Eh sì perchè a parte lasciar perdere
la sospensione d'incredulità di fatto tutte le azioni di vendetta
appaiono abbastanza irreali con un crescendo che ad un certo punto
diventa la log line perfetta per iniziare un excursus sulla
psicopatologia oltre ad essere alla fine di tutto uno slasher rape &
revenge che sembra aizzare al farsi giustizia da soli che in america
non è proprio argomento da stimolare.
La Eastwood figlia è brava riuscendo a
spaccare la quarta parete con delle espressioni e una
caratterizzazione da Lolita del male.
Niente dunque di nuovo e di speciale.
Se l'aiuto non arriva dalla polizia e dalle istituzioni (in primis la
scuola non ci fa una bella figura con una critica sul come non
gestisca affatto questa problematica lasciandola solo in pasto alle
vittime in un gruppo di sostegno) allora il fai da te diventa la new
way.
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