Titolo: Babysitter
Regia: Mcg
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Cole è un ragazzo timido ed
emarginato, che sta attraversando una difficile fase della sua
crescita, a causa della crisi matrimoniale dei genitori. Mentre il
padre e la madre passano intere giornate in camere di hotel per
ritrovare l’intimità perduta, Cole viene affidato all’avvenente
e spigliata babysitter Bee. Fra i due si instaura un’immediata
simpatia, basata sulla reciproca passione per la cultura pop. Cole
comincia inoltre a nutrire anche un’attrazione fisica e
sentimentale per la propria babysitter. Spronato dall’amica
Melanie, Cole decide di spiare le azioni di Bee durante la notte,
scoprendo la terribile verità: insieme agli amici, la babysitter
mette in scena un macabro e sanguinario rito satanico.
Diciamolo pure. Mcg come regista è un
mestierante chiamato a dirigere film abbastanza ridicoli di loro
nonchè scialbi sequel. Babysitter è sicuramente il suo lavoro
migliore prima di tutto perchè è furbo e sa cosa regalare ai fan
del genere. I meriti quindi non sono di certo suoi ma di tutto il
reparto che sta dietro, sceneggiatura in primis e produzione.
Babysitter è un horror sconclusionato
e banale sotto certi aspetti che cavalca l'imperante moda degli anni
'80. Una commedia di formazione in partenza che prende poi la piega
della commedia nera a tinte splatter quando interviene la mattanza
degli adepti in cui non si riesce più a contare le esagerazioni con
cui vengono descritte e fagocitate le azioni. Il sangue predomina la
scena comunque patinata e coloratissima creando una contaminazione
tra sotto generi dell'horror come l'home invasion e gli slasher movie
e tutto il tema sulle sette e i loro rituali.
Un film che vorrebbe ed è un viaggio
di formazione sessuale e di autostima per il giovane adolescente con
la babysitter troppo gnocca per essere vera.
Un piccolo viaggio dell'eroe di Cole
dentro casa sua ma con la differenza che all'interno c'è una setta
satanica (o presunta tale dal momento che a parte Bee nessuno sembra
così convinto) e da qui in poi il film prende la piega dell'horror a
tutti gli effetti dimenticando quanto di buono prima era riuscito a
mettere assieme.
La regia di Mcg impazza da ogni dove
regalando movimenti di macchina fluidi e un montaggio frenetico che
crea quel ritmo furibondo che non stanca mai. Anche i personaggi a
loro modo, pur essendo macchiette, cercano di avere quella
caratterizzazione che non gli rende così banali e cerca di giocare
sui continui cambi di registro tra buoni e cattivi esterni o interni
alla casa.
Alla fine è un film divertentissimo
dove lo spettatore ha però u compito importante: spegnere
completamente il cervello e sospendere l'incredulità come se non
fosse mai realmente esistita.
Per alcuni aspetti ma con una trama che
semplicemente è da invertire mi ha ricordato il film passato in
sordina al TFF dell'anno scorso Safe
Neighborhood
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