Titolo: Iron First-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2017
Paese: Usa
Serie: 1
Episodi: 13
Giudizio: 2/5
Danny Rand torna dopo 15 anni a New
York. Sopravvissuto a un incidente aereo nel quale ha perso i propri
genitori, è stato raccolto e addestrato da un gruppo di monaci. Tra
le vette dell’Himalaya, nascosto agli occhi del mondo che lo
credeva morto, è diventato l’Iron Fist, colui che è chiamato a
difendere K’un-Lun e a combattere la Mano. Tornato a casa riprende,
dopo una confusione iniziale, le redini dell’azienda di famiglia,
essendone l’azionista di maggioranza. Il suo idealismo lo mette
contro il resto del consiglio, nel quale spiccano Ward e Joy Meachum.
Alla fine è proprio vero. Da grandi
poteri derivano grosse responsabilità. Raimi scrisse la battuta per
l'allora Spider-Man di turno legato come molti suoi predecessori e
successori a lasciare il testimone ad altri analoghi ibridi. Un
beniamino che purtroppo proprio per essere stato continuamente
forgiato da nuovi sceneggiatori e registi nonchè attori ha perso
quella sua integrità e fama che invece saghe come BATMAN hanno
saputo continuare a far parlare di sè nel corso degli anni. Ora
mancava l'ultimo protagonista per la prossima saga , peraltro già
finita e pronta per quest'anno che riunirà tutti e quattro i
beniamini ovvero DEFENDERS.
Iron First vantava delle tavole
eccellenti, una storia davvero incredibile per quanto riuscisse a
mischiare diversi elementi portandoli a dei livelli molto alti.
Creata da Roy Thomas e Gil Kane nel 1974 sanciva già alcuni passaggi
importanti e traguardi innovativi che avrebbero dato fama e reso
alcuni personaggi dei veri e propri precursori. Era riuscita ancor
più dei suoi compagni a inventare una storia con mondi paralleli,
una galleria di personaggi incredibile e una spiritualità di fondo
che prendeva spunto da tutta la filosofia orientale (peraltro amata
parecchio dagli sceneggiatori Marvel). Il quarto difensore sembra
tra tutti proprio quello che fa più difficoltà a suscitare empatia
nello spettatore per tanti motivi. Uno dei primi può essere
sicuramente il ritmo e la narrazione che già nei primi episodi è
lenta senza riuscire ad avere quel fascino che ad esempio in
DAREVEDIL esercitava fin da subito (le altre due serie LUKE CAGE e
JESSICA JONES non le ho viste e mi rifiuto). Sembra una stagione
fatta e studiata in tutta fretta solo per restituire il pezzo
mancante del puzzle prima dell'esordio della miniserie che li vedrà
tutti e quattro uniti contro Elektra e la Mano. Proprio i nemici
risultano anomali in questa stagione. Se nei fumetti gli antagonisti
di Iron First erano straordinari e cupi oltre che arrivare ognuno da
un pezzo diverso di un mondo sconosciuto e diverso per dare vita ad
un torneo che ricorda un mix tra MORTAL KOMBAT e altro, qui invece ci
sono diatribe familiari e ritorna la noiosissima Mano come a
decretare il minimo sforzo nel cercare di dare vita a
un'organizzazione criminale che non venga ricordata.
Finn Jones poi come protagonista è
sbagliatissimo. Un belloccio che sembra continuamente specchiarsi nel
suo ego e che non ha quelle fragilità e complessità del Rand del
fumetto.
Ad un certo punto Iron First tocca
proprio il fondo quando continua a citare K'un-Lun senza nemmeno
sforzarsi per un attimo di far vedere il lavoro interessante e
maestoso creato dai veri autori. Alla fine guardando questa
insignificante serie ci si rende conto di essere anni luce dalla
città del cielo.
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