Titolo: Gold
Regia: Stephen Gaghan
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Kenny Wells è un cercatore d'oro, alla
disperata ricerca di un colpo di fortuna, che si allea con un geologo
e parte alla volta della giungla inesplorata dell'Indonesia. Trovare
l'oro sarà difficile ma lo sarà ancora di più non perderlo,
soprattutto i due quando si muoveranno tra le sale di rappresentanza
degli uomini più potenti di Wall Street.
Matthew McConaughey nel 2008 era già
andato a caccia d'oro in quella fastidiosissima commedia di nome TUTTI
PAZZI PER L'ORO. Però erano altri tempi quando il premio oscar
faceva filmetti da sex symbol prima di scoprire che era più bravo a
fare lo psicopatico. Gold è un film complesso che mano a mano che
prosegue sembra una corsa infinita verso una metà imprecisa.
Gaghan vuole dirigere l'attore ma è
invece il contrario. Acosta (Ramirez) vorrebbe dirigere il
personaggio ma anche in questo caso ad un tratto sembra il contrario.
Tutti vogliono decidere dove impiantare qualcosa e come per la guerra
del Vietnam anche l'Indonesia fa la sua parte e ci mette i bastoni
tra le ruote.
Gold è tante cose ma nessuna in
particolare. Kenny Wells sprofonda nella depressione, si rialza, beve
e poi risprofonda. Il tutto con una mimica e un'espressività che
sembra un frullato di tutti gli ultimi film dell'attore con il
risultato che ad un tratto non si capisce bene il film che storia
vuole raccontare.
Tra le tante la caccia al tesoro di
Gaghan, ovvero il sogno americano in una versione kitsch e un po'
ruspante degli ultimi tempi, mi sembra il più visionario ma allo
stesso tempo il più confuso e ridicolo.
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