Titolo: White Girl
Regia: Elizabeth Wood
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
La storia è ispirata a una vicenda
realmente accaduta che racconta di una ragazza del college che
insieme al fidanzato rimane coinvolta in un pericoloso giro. I due
cercano di comprare dell’erba da un loro vicino ma le cose vanno
male è lui viene arrestato davanti agli ochci di lei. In seguito lei
cercherà nello spaccio di cocaina i soldi necessari per la cauzione.
White Girl è una piccola finestra sul degrado metropolitano newyorchese e le fasce deboli.
Per l'ennesima volta il tema è quello
della rivisitazione della tematica sulla droga ad opera di teenager e
giovani improvvisati spacciatori che sperano di diventare futuri
Escobar.
La trama dunque è sempre quella. In
questi casi nonostante l'idea sfruttata particolarmente nel cinema
soprattutto negli ultimi anni, autori e registi provano a dire la
loro cercando di focalizzarsi su una realtà e un problema in
particolare, quello del disagio giovanile, cercando di sorprendere il
pubblico mostrando una galleria di scene originali e funzionali a
renderne l'idea.
White Girl da questo punto di vista
seppur girato molto bene e con un cast che tutto sommato funziona,
gioca sulle solite trame e il risultato alla fine mostra una parziale
assenza di idee e di motivazioni forti in questo viaggio di
redenzione della sua giovane protagonista che sembra urlare al mondo
il suo voler emanciparsi il prima possibile. Materiale, questo, che
dato in mano a Spike Lee, Van Sant, Clark o Dito Montiel, giusto per
fare qualche nome, avrebbe dato risalto e risvolti ancor più
drammatici o complessi alla pellicola.
Il film di Wood per inciso non è male,
eppure sembra di guardare l'ennesima classica rivisitazione sul tema
con qualche scena apprezzabile ma nel contesto tanti stereotipi
rivisitati senza neppure dimostrare di voler andare oltre come
l'amica timida che appena Leah porta gli spacciatori in casa si
scatena (ricorda tanto TRAFFIC). Un film con tante piccole cose che
alla fine non bastano a decretarne un successo. E'il tipico indie da
Sundance sui giovani e la loro ricerca a tutti i costi di emozioni
forti, diventare grandi prima del dovuto, avere più ragazze
possibili e diventare gangster. Il fatto che sia tratto da una storia
vera non aiuta di certo anzi poteva dare ancora più elementi oppure
quella spinta in più a cercare di caratterizzare i personaggi che
qui sono davvero di una banalità stupefacente.
L'America di oggi quindi vista con una
lente che non ne ha saputo analizzare le componenti o meglio si
accontenta della mediocrità.
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