Titolo: Pet
Regia: Carles Torrens
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Dopo tanto tempo Seth incontra Holly,
una sua vecchia fiamma, e in breve matura un'ossessione per lei che
lo condurrà a tenerla prigioniera nel rifugio per animali dove
lavora. Ma non sarà lui ad essere l'unico carnefice: Holly nasconde
qualcosa e potrebbe trasformarsi da vittima a boia.
Pet è uno dei quegli horror in cui devi arrivare fino alla fine se vuoi un minimo di soddisfazione. Non per altro. In questi ultimi anni le violenze a carico della donna sono aumentare nella realtà come nella settima arte. Sono loro le vittime sacrificali del momento, sono loro ad essere di nuovo il capro espiatorio preferito. Il perchè è semplice: al pubblico piace. E'vero anche che questa tendenza è stata sfruttata in maniera così massiccia da ripiegare su tutti i possibili e differenti scenari quando alla base il motivo è quasi sempre lo stesso (per esempio MARTYRS e THE WOMAN, potevano da soli aprire e chiudere il sotto genere).
Senza stare a d elencarli tutti, Pet
pur partendo da un elemento anch'esso sfruttato all'ennesima potenza,
il ragazzo timido e "strano" che cerca di innamorarsi della
tipica bella ragazza che in passato andava a scuola con lei e che
questa non si fila di striscio oltre che prenderlo in giro.
Dove però Torrens lavora di astuzia?
Proprio quando si rende conto che con una ragazza chiusa
letteralmente in una gabbia per cani, gli scenari sembrerebbero tutti
optare verso il torture-porn, il regista invece usa la psicologia e
l'intelligenza in uno scontro tra vittima e carnefice in cui le parti
si scambieranno continuamente. Verso il climax finale poi si assiste
ad una sorta di complicità che sfocia più volte nel sanguinolento
come quando Seth uccide le vittime e da la loro carne in pasto ai
cani del canile. Il finale poi solo per certi aspetti sembra voglia
citare FREAKS di Browning.
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