martedì 20 settembre 2016

El Clan

Titolo: El Clan
Regia: Paolo Trapero
Anno: 2015
Paese: Argentina
Giudizio: 4/5

Argentina inizio anni 80. All'apparenza una famiglia come le altre che vive nel tranquillo paesino di San Isidro, in realtà un vero e proprio clan che si guadagna da vivere con i sequestri di persona. Arquímedes, il patriarca, è a capo delle operazioni. Alejandro, il suo figlio più grande, è una star del rugby che gioca nel mitico team argentino "Los Pumas". E' lui che adesca le vittime dei rapimenti tra i giovani rampolli dell'alta società. I crimini del clan dei Puccio, famiglia che gode della protezione del regime militare, riescono a passare inosservati nella loro costante ferocia programmatica, ma prima o poi finiscono con il coinvolgere tutti in una crescente spirale di violenza, dove è colpevole anche chi assiste in silenzio. Ispirato ad un episodio realmente accaduto, il film racconta insieme alla storia di una famiglia anche quella di un intero Paese, nella sua delicatissima fase di transizione dalla feroce dittatura militare ad una fragile democrazia.

El Clan è un film molto importante e ben riuscito.
Un film che sfrutta un'idea al servizio di una tematica sempre complessa e doverosa da spiegare al suo pubblico. Un film che ha bisogno di dare una lezione su che cos'è il controllo e l'oppressione e di come a volte la manipolazione comincia proprio dalle mura domestiche in uno schema patriarcale impossibile da discutere o scardinare.
Una dittatura familiare è proprio la sintesi di tutti i mali, la radice dei problemi difficile da sradicare e in molti casi, diciamolo pure, impossibile.
L'idea, lo sviluppo, la messa in scena e alcuni colpi di scena (Alejandro in tribunale) è riuscita così bene a Trapero che si potrebbe usare come manifesto per spiegare alcuni comportamenti dei clan nelle dittature e nelle mafie, cambiando alcuni connotati ma tenendo alta la struttura e i tentacoli.
Uno schema che riesce ad andare oltre gli splendidi paesaggi, la rivisitazione storica, per portare alla summa un personaggio come quello di Arquimedes, la vera regina e mente criminale che non conosce alternative diventando una macchina infernale che non conosce ostacoli.
Un film che sembra sempre lasciarti un passo indietro perchè per arrivare alla piramide ci mette un po di tempo lasciandoti sempre una presunta normalità di superficie che descrive in modo perfetto il funzionamento di qualsiasi tipo di società criminale come "il caso Puccio".
Francella poi, il padre, è semplicemente immenso.


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