Titolo: Nina Forever
Regia: Ben e Chris Blaine
Anno: 2015
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Holly inizia una relazione con il suo
collega Rob, che è in lutto per la recente morte della sua fidanzata
Nina. Holly è innamorata di Rob ed è determinata ad aiutarlo a
superare il suo dolore. Eppure ogni volta che fanno l'amore, Nina
appare; aggrovigliata, sanguinosa e ancora legata a Rob. Holly non
impazzisce e non fugge, cerca di sopportare la condivisione del loro
letto, delle loro vite, delle loro menti con la ragazza morta. Se è
quello di cui Rob ha bisogno, è quello che farà, indipendentemente
da quelle che saranno le conseguenze.
Nina Forever fa parte di quel filone di horror abbastanza anomali e mi verrebbe anche da dire una sorta di dramma psicologico più che mai senza senso e inattuale.
Allo stesso tempo affascina e riesce
nonostante la trama ad avere un ritmo interessante e mai troppo
lento. Soffre in alcuni momenti di monotonia o si sforza di ripetere
alcune scene e alcuni momenti che forse potevano spostarsi su altri
dettagli e particolari.
Nina non accetta la morte e gli amanti
accanto a lei sembrano accettare la sua presenza, facendosene una
ragione e cercando una ragione o persino dei tentativi di fare un
perverso gioco a tre. I fratelli Blaine sfruttano un'idea poco comune
e originale, questo gli va detto, ma al contempo, Nina Forever sembra
non avere tutti gli elementi per essere un lungo.
Dopo la prima parte il film arena
vertiginosamente e lo stigma del lutto, così come la presenza
assillante di Nina ogni volta che i due amanti fanno sesso, rischia
di diventare a lungo andare stancante.
Analizzandolo bene è un film di quelli
assai particolari capace, un altro pregio di sceneggiatura, di
accompagnarti in zone e luoghi insoliti.
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