Titolo: Krampus
Regia: Michael Dougherty
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Quando la sua problematica famiglia
vive un momento di forte scontro durante le vacanze, il giovane Max
decide di voltare definitivamente le spalle al Natale. Non sa che
questa mancanza di spirito festivo scatenerà l'ira del Krampus:
un'antica forza demoniaca intenzionata a punire i non credenti. Si
scatena così l'inferno e le amate icone delle festività assumono
una mostruosa vita propria, assediando la casa di questa famiglia
divisa i cui membri saranno costretti a lottare l'uno per l'altro
nella speranza di riuscire a sopravvivere.
A CHRISTMAS HORROR STORY e RARE EXPORTS
ci hanno fatto conoscere, uno il Krampus, mentre l'altro la vera
natura di Babbo Natale.
Ora la commedia horror di Dougherty
arriva in forma smagliante intessendo di nuovo leggende e folklore
popolare e riuscendo a portare a casa un film dal ritmo soddisfacente
e con una buona galleria di freak e mostriciattoli convincenti.
Con poche carte e una buona atmosfera,
il film attinge da vari classici senza tuttavia omaggiarli mai
spudoratamente ma intessendo una storia stereotipata che riesce nel
secondo tempo a giocare le carte vincenti senza esagerare con la c.g.
Un home-invasion su una forza demoniaca
intenzionata a punire i non credenti.
Fatta qualche ricerca altri non è che
il Diavolo di Natale, colui che punisce i bambini cattivi, la
presenza demoniaca che compare la sera del 5 dicembre, il giorno
prima della festa di San Nicola, e accompagna San Nicolò.
L’etimologia del nome non è chiara: deriverebbe dal bavarese
“Krampn” (morto, putrefatto, passato) o dal tedesco Kramp
(artiglio), ma in Alto Adige e Germania si conosce anche come Teufel
(che ruba i regali ai bambini e porta quelli veramente cattivi nella
sua tana per assaporarli come cena di Natale).Secondo la leggenda,
tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i ragazzi dei paesini in
montagna si travestivano usando pellicce di piume, pelli e corna di
animali.Terrorizzavano così gli abitanti dei villaggi vicini e li
derubavano, facendo razzia di scorte per l’inverno. Tra i giovani,
però, vi era un impostore, il vero Krampus (riconoscibile per le
zampe a forma di zoccolo di capra), scacciato prontamente
dall'intervento del vescovo Nicolò.
Dopo l’allontanamento della figura demoniaca, i giovani giravano per i paesi, fungendo da accompagnatori del vescovo (e placati durante la festa), portando dei doni assieme a lui e punendo i bimbi malvagi. In Italia la festa del Krampus è diffusa principalmente in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, mentre in Europa sono Germania e Austria ad ospitare i festeggiamenti dei diavoli inquietanti e punitori: come racconta krampus.it, a Tarvisio, «lo scenario» iniziale «della rumorosa e inquietante sfilata della tradizionale festa di San Nicolò e i Krampus, la cui origine si perde nella notte dei tempi oltre che nella profonda oscurità delle foreste» è rappresentato da «un Santo con una lunga barba bianca trasportato su di un calesse per le vie del Paese da fauni ululanti», dal «fumo delle torce che irraggiano le tenebre di una luce sinistra» e da «ragazzi e bambini che scappano urlando in preda al panico». Nel frattempo, il «Caos regna sovrano».
Dopo l’allontanamento della figura demoniaca, i giovani giravano per i paesi, fungendo da accompagnatori del vescovo (e placati durante la festa), portando dei doni assieme a lui e punendo i bimbi malvagi. In Italia la festa del Krampus è diffusa principalmente in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, mentre in Europa sono Germania e Austria ad ospitare i festeggiamenti dei diavoli inquietanti e punitori: come racconta krampus.it, a Tarvisio, «lo scenario» iniziale «della rumorosa e inquietante sfilata della tradizionale festa di San Nicolò e i Krampus, la cui origine si perde nella notte dei tempi oltre che nella profonda oscurità delle foreste» è rappresentato da «un Santo con una lunga barba bianca trasportato su di un calesse per le vie del Paese da fauni ululanti», dal «fumo delle torce che irraggiano le tenebre di una luce sinistra» e da «ragazzi e bambini che scappano urlando in preda al panico». Nel frattempo, il «Caos regna sovrano».
Nessun commento:
Posta un commento