Titolo: Daredevil-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5
L'avvocato Matt Murdock, non vedente
sin da bambino, utilizza i suoi sensi amplificati per combattere il
crimine per le strade di Hell's Kitchen, New York, nei panni di
Daredevil.
Era ovvio che ci sarebbe stata una
seconda stagione. Era ovvia come la rimozione della colpa cattolica
che opprimeva da principio le imprese del diavolo di Hell's Kitchen
portandolo ad essere un giustiziere in un continuum di sfide legate ai
conflitti morali.
Daredevil scorre con un ottimo ritmo e
un affiatamento incredibile tra gli attori e il trio dello studio
legale. Si appresta a dare quel significativo contributo maggiore
rispetto alla precedente per quanto concerne l'ingresso del
personaggio di Frank Castle, il ritorno di Wilson Fisk e
l'immancabile Stick.
Crea anche una bella storia dopo gli
episodi legati solo a Castle, alla beniamina Elektra, con un bel
background per crerare un cortocircuito fra la morale di Matt e le
sue azioni. In più gli sceneggiatori si divertono ad inserire
numerosi elementi che richiamano i The Defenders e Iron Fist.
In più a differenza del primo la
storia d'amore non si sposta più tra Claire e Matt ma invece tra lui
e Karen.
Con una lunga serie di storie e
sotto storie, il protagonista arriva dopo sei mesi in cui sembra aver
accettato il proprio alter ego, battendosi per degli ideali e dei
principi non condivisi dai colleghi.
La prima impressione, contando che le
scene d'azione non sono così maggiori rispetto alla serie
precedente, riguarda ancora una volta il fatto che non è solo una
serie sui supereroi ma quasi un lunghissimo film dove i generi,
dall’action al legal, passando per il revenge movie, si mescolano
tra di loro, creando un prodotto di altissimo livello di
intrattenimento.
Questo probabilmente è il contributo
maggiore legato al cambio di showrunner, non più Steven S. DeKnight
ma bensì Doug Petrie e Marco Ramirez. Inoltre a parte i temi
trattati, i personaggi e il resto, sono i valori che sembrano
cambiati.
Il punitore ad esempio introduce un
tema ben noto agli appassionati di fumetti, quello del Bene e del
Male separati da una semplice brutta giornata. Frank lo dice in modo
esplicito, a sottolineare quanta poca differenza ci sia fra un uomo a
cui la mala uccide moglie e figlia e che decide di vendicarsi, e un
uomo a cui la mala uccide il padre e decide di diventare un
giustiziere: “sei a una giornata no dall’essere come me”.
Quindi di nuovo si insiste e si
sottolinea un sacco il tema- valore del significato della parola eroe
e soprattutto dopo il sacrificio che avviene nel climax finale della
serie.
La solitudine di un uomo che deve
scegliere fra l’essere un semplice avvocato con famiglia e affetti
o un eroe notturno e solitario. Infine lascia Matt senza alcuna
possibilità di fuga dal momento che il suo destino è ancora quello
di avere due identità, sacrificando la propria sanità mentale in
nome di un bene superiore, qualunque esso sia.
Gli unici elementi che secondo me non
funzionano molto sono: la parte finale con la Mano e l'arma segreta,
i ninja, e tutto quello che ne consegue, non ultimo l’inserimento
di un tema soprannaturale che fino a quel momento era rimasto
abbastanza estraneo alla serie.
Per non parlare della faccenda riguardo
a Karen e il suo interessamento per la questione Castle arrivando
perfino a nasconderlo dalla polizia e il suo lavoro al giornale
troppo veloce e repentino. Infine la scalata al successo di Foggy.
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