Titolo: Mr Holmes
Regia: Bill Condon
Anno: 2015
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Ritiratosi da tempo in una casa di
campagna e abbandonata ormai la professione, Sherlock Holmes è un
anziano che lotta con la perdita di memoria e le difficoltà di una
vita senile. C'è però ancora qualcosa che deve scoprire, un
dettaglio nella sua memoria che non riesce a mettere a fuoco,
relativo alla maniera in cui ha chiuso la sua carriera. Un disastro
con le api della sua coltivazione, un non ben chiaro viaggio in
Giappone e il rapporto con la donna che bada alla casa e il suo
bambino, condiscono questa ricerca privata.
Mr Holmes è un film che non eccelle
proprio dove dovrebbe ovvero nell'indagine.
Crea diverse sottotrame, forse troppe,
perdendosi a volte nei meandri e nella perdita della memoria del suo
protagonista.
Condon inoltre è un regista che non
ammiro soprattutto per le scelte e per essersi inchinato di fronte
alle major e alle grandi produzioni cinematografiche.
Però la descrizione sull'investigatore
tra i più famosi della storia, smarcandosi da tutte le stronzate che
hanno descritto Holmes nei modi più disparati, ne da forse il quadro
più veritiero o meglio crea quel pathos con il personaggio che in
tanti film mancava.
Una critica di cinema ha scritto una
grande verità sul film.
"Sherlock Holmes può non avere
mai camminato sulla terra, ma il film lo umanizza a tal punto che
esci dal cinema praticamente convinto di aver appena visto un film
biografico"
D'altro canto chi se non un mostro di
bravura che più british non si può, poteva fare suo un personaggio
come questo. Ian Mc Kellen si supera, complice l'età e le rughe che
lo trasformano continuamente.
La parte poi del confronto con il
ragazzino Roger e tutti i dialoghi e la loro complicità è
semplicemente meravigliosa.
Inoltre lo Sherlock Holmes di Bill
Condon viene dal romanzo "A slight trick of the mind" di
Mitch Cullin, che ne da una descrizione profondamente diversa dal
momento che non ha mai portato il caratteristico berretto che
conosciamo, non fuma la pipa ma preferisce le sigarette e, ormai
anziano, non sopporta di vedere se stesso nelle molte versioni per il
cinema, piene di bugie; non è insomma lo Sherlock dei racconti di
Watson ma uno più terra terra e questo è un elemento che rafforza
lo spirito della narrazione, con alcune pecche ma almeno originale.
Nessun commento:
Posta un commento