mercoledì 18 novembre 2015

Knock Knock

Titolo: Knock Knock
Regia: Eli Roth
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Evan Webber sta vivendo il suo sogno. Ha una bella moglie, due figli splendidi e una casa veramente stupenda - da lui stesso progettata. Le cose stanno andando così bene che a Evan non importa trascorrere il giorno del papà da solo, mentre il resto della sua famiglia se ne va fuori per un weekend sulla spiaggia. Ma qualcuno bussa alla porta, due giovani donne sono sulla soglia di casa. Niente sarà più come prima.

Knock Knock è un film erotico con venature grottesche.
Per questo con due attrici così affascinanti ed esteticamente perfette come Ana De Armas, del precedente GREEN INFERNO nonchè moglie del regista, e Lorenza Izzo, Roth scatena tutte le fantasie e gli ormoni del pubblico.
Keanu Reeves sta invecchiando e bisogna dargli atto che ultimamente non se la passa bene con la scelta dei film e soprattutto da quando ha provato a cimentarsi con la sua prima brutta regia.
Eli Roth continua a fare un certo tipo di cinema di genere senza originalità, ma con alcuni interessanti guizzi, qualche leggero colpo di scena e una tecnica indiscutibile.
Un soggetto come questo in altre mani avrebbe di certo fatto la differenza.
Soprattutto quando pur con una sceneggiatura scritta a sei mani di un remake di un film exploitation come DEATH GAME del '77 che ovviamente nessuno conosce (ma è qui il vero trucco), il film dimostra tutti i suoi limiti, potendo giocare solo sulle interpretazioni e sull'abilità tecnica.
Per essere un home-invasion i punti di forza del film che sono davvero pochi, restano l'elemento della Lolita, il fatto di continuare a violentare la generosità del padrone di casa, i social per mandare a puttane una vita nel giro di pochi minuti, una scenografia ovviamente curatissima e nemmeno troppo hi-tech come poteva sembrare, picchi di esagerazione continua e senza una vera continuità, ma passando da un estremo all'altro come l'alternanza tra le facce timide delle due ragazze e la loro componente borderline.
Dall'altro però implacabile c'è il limite che seppur con una forza e intenti diversi rispetto al film del '77, la mancanza di originalità e i dialoghi che a lungo andare deragliano diventando ripetitivi e a volte senza senso, rappresentano una barriera a dir poco invalicabile.



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