Titolo: Knock Knock
Regia: Eli Roth
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Evan Webber sta vivendo il suo sogno.
Ha una bella moglie, due figli splendidi e una casa veramente
stupenda - da lui stesso progettata. Le cose stanno andando così
bene che a Evan non importa trascorrere il giorno del papà da solo,
mentre il resto della sua famiglia se ne va fuori per un weekend
sulla spiaggia. Ma qualcuno bussa alla porta, due giovani donne sono
sulla soglia di casa. Niente sarà più come prima.
Knock Knock è un film erotico con
venature grottesche.
Per questo con due attrici così
affascinanti ed esteticamente perfette come Ana De Armas, del
precedente GREEN INFERNO nonchè moglie del regista, e Lorenza Izzo,
Roth scatena tutte le fantasie e gli ormoni del pubblico.
Keanu Reeves sta invecchiando e bisogna
dargli atto che ultimamente non se la passa bene con la scelta dei
film e soprattutto da quando ha provato a cimentarsi con la sua prima
brutta regia.
Eli Roth continua a fare un certo tipo
di cinema di genere senza originalità, ma con alcuni interessanti
guizzi, qualche leggero colpo di scena e una tecnica indiscutibile.
Un soggetto come questo in altre mani
avrebbe di certo fatto la differenza.
Soprattutto quando pur con una
sceneggiatura scritta a sei mani di un remake di un film exploitation
come DEATH GAME del '77 che ovviamente nessuno conosce (ma è qui il
vero trucco), il film dimostra tutti i suoi limiti, potendo giocare
solo sulle interpretazioni e sull'abilità tecnica.
Per essere un home-invasion i punti di
forza del film che sono davvero pochi, restano l'elemento della
Lolita, il fatto di continuare a violentare la generosità del
padrone di casa, i social per mandare a puttane una vita nel giro di
pochi minuti, una scenografia ovviamente curatissima e nemmeno troppo
hi-tech come poteva sembrare, picchi di esagerazione continua e senza
una vera continuità, ma passando da un estremo all'altro come
l'alternanza tra le facce timide delle due ragazze e la loro
componente borderline.
Dall'altro però implacabile c'è il
limite che seppur con una forza e intenti diversi rispetto al film
del '77, la mancanza di originalità e i dialoghi che a lungo andare
deragliano diventando ripetitivi e a volte senza senso, rappresentano
una barriera a dir poco invalicabile.
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