Titolo: Disastro di ragazza
Regia: Judd Apatow
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Fin dalla più tenera età il padre di
Amy le ha insegnato che la monogamia non è una condizione che possa
essere adattata all'essere umano. Ora che è una giornalista con un
buon seguito di lettori applica alla sua vita quei principi cambiando
partner con una notevole frequenza. Fino a quando le viene affidato
un articolo su Aaron Conners, un medico specializzato nella cura
delle star dello sport. Amy non ama (e non conosce) nessuna
disciplina del settore e dovrebbe quindi scrivere un pezzo al
vetriolo.
Una commedia sul sesso politicamente
scorretta non significa che debba essere per forza un film riuscito.
La romantic comedy su cui Apatow, impiegato di Hollywood, si è
specializzato, sembra convergere sempre di più su alcuni punti
legati al ruolo della donna o del ribaltamento di ruoli, che seppur
delineati con una costante vena ironica, lasciano spesso basiti per
gli intenti con cui tratta alcuni argomenti, scardinandoli con una
tale facilità da rimanere confusi circa la moltitudine di doppi
sensi. Forse perchè non mi ritengo un amante di questo genere, ma
pur cercando di essere oggettivo, non riesco ad essere così
omologato ai giudizi del pubblico e della critica che hanno osannato
questo film. Amy Schumer, attrice e sceneggiatrice, che arriva da
show televisivi americani seguitissimi, ha ammesso di essersi
ispirata quasi completamente alla sua vita finendo per descrivere in
tono divertente e mai così eccessivo, un film che si lascia vedere,
con un finale molto prevedibile e la solita, purtroppo, scontata
costruzione della formula narrativa.
In più la scelta del cast con attori
secondari del calibro di John Cena e LeBron James, ma anche lo spot
con Radcliffe e la Tomei, sono semplicemente inutili se non nel
buttare nel calderone "star" che hanno bisogno di conferme.
Precisa e quasi irriconoscibile invece Tilda Swinton così come
invece ho trovato funzionalissimo il ruolo di Ezra Miller, per il
resto una commedia come tante, con innumerevoli gag che non riescono
mai a divertire sul serio.
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