Titolo: Territories
Regia: Olivier Abbou
Anno: 2010
Paese: Canada
Giudizio: 3/5
Cinque amici statunitensi, di ritorno
da un matrimonio celebrato in Canada, stanno tornando a casa negli
USA in macchina. Non lontano dal confine il loro mezzo viene fermato
da due poliziotti irregolari che vogliono controllare le loro
identità. Quando uno dei due poliziotti trova della marijuana tra i
bagagli dei cinque ragazzi le cose peggiorano velocemente...
Territories è un film difficilmente inquadrabile.
C'è un inizio e una prima parte
davvero interessanti, non squisitamente originali, ma che hanno una
suspance funzionale e creano non pochi momenti di sgomento, oltre che
puntare su una sorta di denuncia fin troppo esplicita alla fobia e
soprattutto della paura negli Stati Uniti post undici Settembre. Come
molti film che trattano l'abuso di potere, il film mostra sicuramente
le carte migliori fino al momento in cui la critica su Guantanamo e
le torture, nonchè l'arrivo dell'investigatore privato, ne
sanciscono alcuni limiti su cui il livello del film e il finale
inciampano rivelando una pochezza di idee e alcuni scelte che ne
sanciscono svariati limiti.
Ed'è un peccato perchè lo scontro tra
due mentalità, civiltà viene quasi da dire, tra i Canadesi e gli
Statunitensi era interessante, l'interrogatorio relativo al fatto di
non accettare stranieri anche se perfettamente intergrati sul suolo
americano pure, ma Abbou ha voluto esagerare non riuscendo a
contenere ciò di buono creato nella prima parte e investendo troppo
sul lato torture piutosto che sui diaoghi che avevano delle buone
premesse.
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