Regia: Brian Goodman
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Brian e Paulie sono due amici cresciuti
insieme come fratelli nelle strade dei quartieri più poveri e duri
di Boston. Per sopravvivere sono pronti a tutto, e pian piano i vari
piccoli crimini si trasformano in roba più seria, fino a portarli a
lavorare per la criminalità organizzata, al comando del boss Pat
Kelly. Brian inizia a perdersi sempre più, complice anche la droga,
e il grande amore per sua moglie e suo figlio non sembrano bastare a
redimerlo. Nel frattempo Paulie progetta un colpo grosso che dovrebbe
permettere loro di chiudere.
Boston Streets aveva tutte le carte in
regola per essere un film di quelli che mescolano insieme dramma,
prison-movie e gangster-movie legato ad una storia vera.
Purtroppo la pellicola di Goodman è
infarcita di stereotipi, sonda il già visto e il già detto e non
sfrutta al massimo il potenziale del cast dando troppa libertà a
Hawke e lasciando in ombra Ruffalo. Goodman non riesce ad andare
oltre un film didascalico nella forma e negli intenti con troppe
sofferte lacune di storia e di idee prive di pathos che non creano
empatia col pubblico rendendolo pallido e frustrante con qualche buon
momento perlopiù legato al personaggio di Brian e alla sua sofferta
condizione famigliare che non riesce a gestire e rovina in un
crescendo spasmodico.
Forse non è un caso che Goodman non
abbia fatto altro se non un film mai uscito con Nicolas, redivivo,
Cage.
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