Titolo: Shield of Straw
Regia: Takashi Miike
Anno: 2013
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5
Dopo che lo psicopatico Kyomaru ha
assasinato la sua nipotina di sette anni, il magnate Ninagawa ha
promesso un milione di yen a chiunque lo ucciderà. Per il tenente
Mekari e la sua squadra non sarà facile trasferire il presunto
colpevole alle autorità di Tokyo: il viaggio è lungo e disseminato
di spie e persone disposte a tutto per avvicinare il prigioniero ed
eliminarlo, magari per sanare un debito famigliare o una ferita
affettiva. Mekari stesso, così come gli altri membri della ristretta
squadra di protezione, dovrà fare uno sforzo sovraumano per restare
fedele al proprio dovere e proteggere ad ogni costo la vita di un
uomo che sta mietendo una vittima innocente dopo l'altra.
Probabilmente a Miike Takashi la Warner
Bros sta scomoda.
Abile a destreggiarsi in sentieri di
qualsivoglia genere, il noto outsider, con una trama così aperta
come quella di Shield of Straw, avrebbe potuto tirare fuori idee a
palate e tra le più strampalate, come in molti suoi film precedenti,
attingendo da quella sua intramontabile vena da genio folle.
Purtroppo non è stato così.
Oltre ad essere lungo e nella seconda
metà si soffre la mancanza di ritmo e alcuni dialoghi sono tirati
davvero troppo per le lunghe, tutta la trama si muove in modo molto
convenzionale e didascalico.
Una scelta che non giova ad un
thriller, non alimenta e non approfondisce trame e caratterizzazioni
e soprattutto verso il finale si concentra su un personaggio vuoto e
inconsistente come quello di Kyomaru (interpretato tra l'altro dal
fastidiosissimo Tatsuya Fujiwara ) che tra l'altro commette delle
assurdità che non trovano nemmeno una logica consistente.
Per la prima volta in un suo film,
Miike mi sembra che abbia fatto di tutto per non divertirsi e
soprattutto sembra che abbia osservato da lontano un film che non gli
appartiene.
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