lunedì 27 aprile 2015

Kryptonite nella borsa

Titolo: Kryptonite nella borsa
Regia: Ivan Cotroneo
Anno: 2011
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Napoli, 1973. Peppino è il più giovane membro della famiglia Sansone. Neanche dieci anni, l'onta di una forte miopia giovanile e un'ammirazione per lo strambo cugino che crede di essere Superman. In seguito alla sua morte, il piccolo Peppino comincia a immaginarne la presenza, e di questo supereroe fantasma dal naso aquilino e dal forte accento napoletano fa il suo unico amico fidato. Quando la madre Rosaria entra in depressione dopo aver scoperto che il marito la tradisce, sarà infatti lui, più che i due zii giovani e incoscienti o i tre piccoli pulcini donati dal padre fedifrago, a insegnargli come trovare il proprio posto nel mondo.

La Kryptonite nella borsa, regia di Cotroneo, noto sceneggiatore televisivo, sancisce un limite del nostro cinema e del genere più abusato: la commedia.
Il limite è quello di saper confezionare alcuni interesssanti spunti, coadiuvate da un cast interessante, ma allo stesso tempo rimanendo fedele ad un certo tipo di scrittura e struttura, ormai portata quasi all'esaurimento.
Famiglie, sguardi sul passato, voce fuori campo, nostalgia, finale a lieto fine, tradimento, tipi eccentrici. Troppi stereotipi che probabilmente piacciono ma diventano ormai ben più che ripetitivi, senza nessun guizzo o moto narrativo che incoraggi a osare o sperimentare qualcosa di più.
Quindi regole che diventano limiti per un target che non riesce ad andare oltre la commedia d'effetto, ma sempre solidamente costruita su alcuni principi da cui non si riesce a fuggire.


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