Titolo: Fish Tank
Regia: Andrea Arnold
Anno: 2009
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5
Mia è una quindicenne disadattata.
Espulsa dalla scuola, derisa dalle amiche a cui non risparmia
sarcasmo e reazioni violente, a casa deve vedersela con una madre
ancora giovane e sensuale e con una sorellina con la quale è in
costante conflitto. La madre conduce una vita piuttosto libera fino a
quando intreccia una relazione con Condor. Il quale sembra essere il
primo in grado di cogliere le potenzialità di Mia innescando però
un'ulteriore rivalità tra madre e figlia.
Dopo RED ROAD che in tutti i suoi
limiti era comunque originale e captava alcune location spettacolari,
la Arnold torna a inquadrare il degrado del sottoproletariato
inglese.
Fish Tank è certamente coadiuvato da
un buon cast, in lingua originale è praticamente incomprensibile e
ha una durata quasi insostenibile.
Cerca di essere un dramma alla Loach,
ma sapendo prenderne le distanze, cercando di essere accattivante sul
trio di relazioni con l'ingresso di Condor (Fassbender).
Katie Jarvis che interpreta Mia, non ha
precedenti esperienze da attrice; è stata presa per il ruolo dopo
che uno degli assistenti di Andrea Arnold la vide mentre discuteva
con il suo fidanzato nella stazione di Tilbury, la stessa stazione
che compare nel film.(Wikipedia)
Il film della Arnold, purtroppo si
perde in un narrazione estenuante, in cui i temi principali diventano
monotoni e ripetitivi, l'uomo di casa che non c'è, la sfida e la
rivalsa nei confronti di una madre infantile, e infine l'esplosione
dei primi turbamenti sessuali e l'hip-hop come valvola di sfogo, per
smascherare tutte le sue incertezze.
Fish Tank ha poche idee e dopo una
prima parte che poteva essere sviluppata meglio, diventa prevedibile
e scontato.
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