Titolo: R-Perdona e Dimentica
Regia: Todd Solondz
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Dieci anni dopo essere andata in frantumi, la famiglia Jordan sta ancora riassemblando i pezzi. Joy, messa in crisi dai problemi del marito Allen, va in Florida a cercare il consiglio della madre e delle sorelle: Trish, alle prese con tre figli e un nuovo incontro e Helen, incapace di trovare agio nel successo raggiunto a Hollywood. Nel frattempo, Bill, il marito di Trish, condannato per abuso di minori, esce dal carcere e si mette alla ricerca del figlio maggiore, Billy, per assicurarsi che non sia come lui, mentre il minore, Timmy, cerca di capire cos'è un uomo e qual è il confine tra amore e violenza.
Il dualismo interno è una battaglia che Solondz affronta in numerosi suoi film.
Pone i personagi di fronte a scelte e dilemmi morali senza stare a dare un giudizio, ma lasciando lo spettatore basito di fronte ad alcune pieghe che il film prende abbastanza velocemente.
I dialoghi sono il vero deterrente con cui il regista americano sfoga tutte le pulsioni interne dei personaggi osando e soprattutto dando un'estrema e veritierà realisticità alla rabbia e la disperazione
Perdona e dimentica è per stessa ammissione del regista americano una sorta di sequel di HAPPINESS, opera che lo consacrò definitivamente come nome del cinema indipendente americano.
Al suo sesto lungo Solondz ritorna a delineare opposti, sottolinea l'impossibilità della felicità, mostrando ancora una volta come comicità e dolore non sono esperienze opposte, ma accezioni dello stesso vocabolo.
Perdonare e dimenticare non vanno mai assieme, questa è la log-line che potrebbe riassumere la natura del film, pervasa da un cinismo tremendo e che al contempo regala anche dialoghi con un impianto umoristico e corrosivo davvero spietato e senza target, cercando di promuovere valori e tradizioni, e stupisce nonchè sconvolge con la sua disarmante verità.
Dal dialogo che la madre fa al figlio sulla pedofilia, all'affetto che alcune vedove cercano nei bar degli hotel, ai padri pedofili, onanisti compulsivi, alle donnette frustrate, egotiche o sfigate, restano sullo sfondo di una lotta insanabile tra rimozione e perdono, capace di mettere in crisi un bambino ma di non turbare eccessivamente gli adulti.
Infine chiudono lo scenario i fantasmi del passato che si trasformano in fantasmi del presente, tutto dall'inizio alla fine, ha un senso e un significat ben preciso nell'opera dell'autore.
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