venerdì 9 gennaio 2015

Canopy

Titolo: Canopy
Regia: Aaron Wilson
Anno: 2013
Paese: Australia/Singapore
Giudizio: 3/5

Singapore, 9 febbraio 1942. Mentre è in atto l'invasione giapponese, l'aviatore australiano Jim si sveglia penzolando da un albero con il suo paracadute da qualche parte nel mezzo di un vasto deserto circondato da forze ostili. In cerca di rifugio con l'arrivo della notte e costretto a provvedere a se stesso, Jim si imbatte in Seng, un combattente della resistenza, rimasto ferito e smarritosi. I due uomini si rendono presto conto che la loro unica speranza di sopravvivenza risiede nella loro reciproca solidarietà.

Di fronte al nemico hai due possibilità: o lo uccidi, o ci diventi amico.
Wilson con un curriculum abbastanza variopinto tra corti e documentari, affida al direttore della fotografia Stefan Duscio, l'onere di imprimere nella nostra memoria alcune immagini in cui a predominare completamente è la natura.
Canopy parla di un'amicizia, della sopravvivenza, della paura che permane l'uomo di qualsiasi esercito faccia parte.
Canopy sembra slacciarsi dalla realtà e trasportarci in un'atmosfera ultraterrena e onirica, in cui l'uomo non può nulla contro la forza della natura.
Il film di Wilson inoltre ha praticamente due dialoghi, pochissima e concentratissima azione, è una messa in scena minimale rafforzata dalla fisica interpretazione di Khan Chittenden.
In più la quasi totale assenza di musica lascia ancora di più lo spettatore attonito di fronte ad alcune fotografie che ritraggono un paesaggio sconosciuto e ancestrale.
Un film coraggioso che non verrà mai distribuito nel nostro paese.





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