Titolo: Maze Runner
Regia: Wes Ball
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Thomas, senza ancora sapere o ricordare di chiamarsi così, si ritrova intrappolato in un ascensore che sale verso l'alto per arrivare alla Radura. Lì incontra altri ragazzi che come lui non ricordano nulla del proprio passato e che hanno fondato una piccola comunità con le sue regole. La numero 1 dice che non si può uscire dalla Radura: intorno ad essa si snoda il Labirinto, popolato dai letali Dolenti, a cui nessuno è mai sopravvissuto.
Maze Runner se non fosse per il finale che lascia più interrogativi che risposte, aprendo le porte a trilogie o vari sequel, conferma il successo degli universi distopici adolescenziali, avendo dalla sua un impianto quasi del tutto originale, un dramma avvincente se così possiamo definirlo, degli attori che per quanto bellocci, cercano di dare realisticità al dramma e una buonissima messa in scena unita ad un interessante intreccio che nelle citazioni e le rielaborazioni di vecchi cult, trova la sua contaminazione meglio riuscita.
Le noti dolenti sono come sempre quelle riguardanti il pathos e alcune spinte sul sentimentalismo becero, come la figura della ragazza e il ciccione, vittima sacrificale, che muore nel finale.
Tuttavia Ball, classe '85, al suo secondo film e che lo vede già al timone del sequel, cerca di fare del suo meglio, unendo la c.g all'importanza doverosa della narrazione, creando alla fine un buon film d'avventura che non cade mai nella retorica troppo ruffiana e che non esagera nemmeno con gli effetti speciali, riuscendo infine a creare un bel miscuglio che nella matassa dei film di genere new-tee o young adult, vanta di poter essere probabilmente il migliore.
Ovviamente a differenza dei grandi classici MAZE RUNNER è tratto dal primo romanzo della saga di successo scritta da James Dashner , che come molti sfrutta il fenomeno letterario (almeno i fanciulli leggono) iniziato dalla babbana Rowling.
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