Titolo: Little Odessa
Regia: James Gray
Anno: 1994
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Joshua Shapira, killer di professione, torna a Little Odessa, quartiere di immigrati russi a Brighton Beach, Long Island, dove è nato, per un "lavoretto pulito". Suo padre gli vieta di mettere piede in casa, dove sua madre è morente e suo fratello minore, Reuben, stravede per lui. Joshua vuole compiere il lavoro quella notte, ma suo padre lo "vende" al boss del quartiere. Pagheranno le sole persone che ama.
Per essere un'opera prima il primo film di Gray a 25 anni risulta in perfetta sintonia con gli intenti e la personalità del regista. Tuttavia non ci si può esimere dal trovare il Little Odessa una struttura che rimanda ad alcuni stereotipi belli forti, un thriller-drammatico con in mezzo la malavita, famiglie sfasciante, vita di strada e via discorrendo. Di suo c'è che il film si prende molto seriamente, il protagonista, un buon Roth, è gelido e spietato e costretto a confrontarsi con le proprie radici e i demoni del passato.
Senza dare lustro o diversa forma al genere, Gray ne incupisce i toni, cerca una sottile analisi di alcuni rapporti famigliari, e rende questa moderna tragedia in un linguaggio sobrio e intenso senza compiacimenti cinefili né concessioni al sensazionalismo a parte forse qualche nota dolente nel finale. Incuriosisce comunque la cura con cui il regista ha confezionato alcuni momenti molto tragici e drammatici come l'incontro tra Joshua e sua madre.
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