Titolo: Project Wild Thing
Regia: David Bond
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Festival: Cinemambiente
Giudizio: 4/5
Padre prima che regista, David Bond si è accorto da un po’ di come i tempi siano cambiati rispetto alla sua infanzia. I suoi figli infatti, al contrario di come capitava a lui, non nutrono alcun interesse per i vecchi giochi all’aria aperta che tanto lo entusiasmavano. Calamitati dagli schermi di iPad, smartphone, computer e tv sono l’emblematica dimostrazione di quanto la Apple, la Disney o la Mattel abbiano capito più degli stessi genitori come conquistare e controllare i loro figli. Ma David non si vuole arrendere e, determinato a invertire la rotta, ha quindi sviluppato e lanciato una campagna nazionale per spingere i bambini inglesi a uscire di casa e (ri)scoprire la natura.
Al Cinemambiente Bond era collegato via Skype e sorrideva molto.
Mi piace pensarlo così David Bond, padre prima che regista, nella sua possiamo chiamare missione per evangelizzare la natura a dispetto delle nuove tecnologie digitali, importanti ma spiacevoli valvole di sfogo per i digital-natives del nostro secolo.
Un lavoro importante prima che interessante. Prima di tutto Bond ha una cosa che a molti padri e registi forse manca al giorno d'oggi. Il coraggio.
Credere così tanto in un'idea e portarla avanti nonostante tutte le difficoltà, non deve essere cosa semplice, soprattutto quando si hanno anche dei figli e una moglie esigente.
Le difficoltà di Bond nel dare vita a questo incredibile e rivoluzionario progetto, chiedendo aiuto ad esperti e sondando il rapporto tra studenti e ambiente è lento e ancora oggi e in cistante crescita proprio perchè partorito come community e quindi dando la possibilità a tutti di collegarsi al sito e dare preziose informazioni.
I dati portano a un quadro allarmante, ma Bond non sembra essere pessimista e vedere tutto solo spalmato di grigio. Dalla fantastica foto della figlia come profilo per il suo progetto, il giovane padre, sembra aver dato vita a qualcosa che forse, proprio grazie ad altre famiglie, può trasformarsi e radicalizzare il concetto di giocare all'aperto.
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