Titolo: Nymphomaniac-Volume II
Regia: Lars Von Trier
Anno: 2013
Paese: Danimarca
Giudizio: 4/5
Seconda parte del film di Lars von Trier in cui si parla dell'età adulta della protagonista. Nella storia un uomo di nome Seligman, interpretato da Stellan Skarsgard, raccoglie una donna picchiata e contusa in un vicolo, Joe, Charlotte Gainsbourg. Mentre l'accudisce a casa, Joe gli racconta in otto capitoli la sua vita, dalla nascita ai cinquant'anni, autodiagnosticandosi come ninfomane.
"La sessualità è la forza più potente dell'animo umano"
Come si gestisce l'esigenza di avere 10 amplessi al giorno con 10 uomini diversi?
Come ci si racconta e cosa si ascolta in sedute per dipendenti di sesso in cui la ninfomane non trova e non vuole aiuto, e soprattutto, non si riconosce perchè dice di essere una vera "ninfomane" mentre le altre sono, per lei, un'altra cosa.
Il piano temporale inizia citando il dialogo di Joe del Volume I, in cui lei si maturba per la prima volta all'età di 4 anni.
Sul piano simbolico Trier suggerisce alcuni punti di vista per detrutturare alcuni monoteismi forti, ad esempio con l'Orgasmo Spontaneo e la Trasfigurazione di Cristo, smuove il terreno sacro di uno dei sacri passaggi della cultura ecclesiastica occidentale.
Lo stesso momento in cui l'umanità di Cristo viene illuminata dalla divina luce eterna.
YEAH
E allora vai di Valeria Messalina e la puttana di Babilonia, permettiti di dire che il nostro passato è orgiastico, che Claudio era un Ninfomane e che in fondo viviamo e continuiamo a vivere repressi concludendo con il continente oscuro della sessualità femminile di Freud.
Poi c'è il lato squisitamente ironico e, in alcuni passaggi, quasi comico, quando ad esempio Joe esce dal ristorante con Jerome e le cadono i cucchiai dalla figa.
Il problema è di dover aspettare per la versione uncut, del secondo volume, di quasi cinque ore e mezza, a dispetto di quella di due ore, in cui verranno privilegiate scene esplicite di sesso.
Il film di Trier è il Dio Pan del mondo dell’arte, della musica, della religione e della letteratura. L'aspetto erotico è certo dominante ma come sempre più nei dialoghi che non nelle scene.
Se, come afferma il filosofo contemporaneo Slavoj Žižek nel suo documentario psicoanalitico sul cinema “The Pervert’s Guide to Cinema”, il cinema è l’arte più perversa perché non offre ciò che si desidera ma piuttosto comunica allo spettatore ‘come’ desiderare, Nymphomaniac allora è un fottuto Vaso di Pandora. Apritelo...
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