Titolo: Cercasi amore per la fine del mondo
Regia: Lorene Scafaria
Anno: 2012
Paese: Usa/Singapore/Malesia/Indonesia
Giudizio: 3/5
L'asteroide Matilda tra tre settimane impatterà con la Terra decretandone la distruzione totale. Dodge, un assicuratore abbandonato dalla moglie, ha un unico desiderio: rivedere Olivia, il suo amore di gioventù. Mentre l'umanità va verso la catastrofe con tumulti e saccheggi incontra Penny, una giovane vicina di casa che è disperata perché ormai non potrà più raggiungere i familiari che vivono in Gran Bretagna, dato che tutti i voli sono stati annullati. I due si mettono in viaggio con una reciproca promessa: lei lo accompagnerà da Olivia e lui la porterà da qualcuno che possiede un aereo privato.
A trattare il tema della fine del mondo (come calamità a cui ormai ci si deve rassegnare dal momento che non resta molto tempo) ultimamente ci stanno mettendo le mani un pò tutti, chi con l'horror, chi con la commedia onirica e chi con altre struggenti contaminazioni.
Alla sua opera prima, Scafaria adatta il libro che tanto le piacque, dopo aver dato una mano a Muccino, con la sua scappatella americana ed essersi fatta un pò di gavetta, e dopo svariati tentativi, riesce ad avere una produzione e soprattutto riesce a vendere la sceneggiatura.
Questa commedia dalla sua ha una incredibile freschezza. Lorene gioca, si diverte, è attenta ai particolari e cerca di mantenere un equilibrio in un film che di fatto è un concentrato di situazioni e in cui si parla anche della fine del mondo. Il rimando, il senso di malinconia, la solitudine che ci abbraccia tutti, sembrano essere alcuni dei temi trattati e che noi osserviamo attraverso gli occhi dei due protagonisti, in una galleria di situazioni e personaggi molto enfatizzati e molto liberi di "lasciarsi andare". Film on the road che sposa e sceglie l'intreccio romantico, Seeking a Friend for the End of the World è una commedia che cerca di mettere ottimismo con una buona dose di humor e dei dialoghi mai banali.
A volte la musica diventa la protagonista del film, l'armonica in questo caso,la Kneghtley spesso non riesce a frenare la sua eccessività, un "vuoto cosmico" in alcuni momenti che sembra davvero scegliere lo standard più classico, e infine solo nella calma e nella figura del simpatico anti-eroe di turno Carrell, che il film conferma davvero la sua riuscita. La sua profondità, anche se purtroppo sembra essersela giocata in ruoli troppo identici negli ultimi anni, riesce ad essere un bel punto di riferimento per provare ad entrare in empatia con il suo personaggio e cercare di captare che cosa resta dell'umanità.
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