Titolo: Cacciatore di donne
Regia: Scott Walker
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Alaska, 13 giugno 1983. Una giovane prostituta di nome Cindy Paulson si precipita urlando dentro a un motel di Anchorage e, a stento, riesce a spiegare al direttore che qualcuno ha cercato di ucciderla. Nel frattempo il sergente Jack Halcombe sta indagando sulla scena del crimine, lungo il Knik River, dove è stata uccisa una donna non ancora identificata. Robert C. Hansen, religioso ed amabile padre di famiglia, risulta essere il principale sospettato del tentato omicidio, ma sembra avere un alibi di ferro.
“Tu sei una professionista. Non ti ecciti e sei consapevole che il tuo lavoro comporta dei rischi.Vedrai che ricorderai questo episodio solo come una brutta avventura e forse, la prossima volta, starai più attenta nello scegliere le compagnie“
Al suo esordio, Walker firma un thriller poliziesco vechio stile, con il solito modus operandi e la solita indagine su un serial killer, Robert Christian Hansen, che negli anni ottanta terrorizzò l’Alaska, rapendo, torturando e infine uccidendo una ventina di donne.
Hansen dopo aver confessato nel 1984 di aver rapito e ucciso 17 donne è stato condannato a 461 anni di prigione .
Niente di nuovo dunque nel genere a parte l'episodio realistico, si indaga su un solito killer seriale che uccide le ragazze nelle stesse zone trasportandole con aerei e annessi vari.
Mi ha incusiosito vedere Cusack in un ruolo da cattivo mentre ho ammirato le immense gesta del leggendario Cage e dei suoi capelli al vento....
Pescare dalla cronaca nera del tempo di rivela un introito commerciale mica da poco. Si sa quanto all'America piacciano queste storie e la lunga indagine del sergente Cage diventa l'iperbole di come debbano andare le cose quando non si hanno prove evidenti e si fa unicamente affidamento ai buoni sentimenti e alla determinazione.
Un film che non regala emozioni a parte qualche riuscita scena di degrado urbano. Non vediamo quasi mai il killer uccidere le sue vittime nei boschi.
The Frozen Ground è il terreno ghiacciato su cui si plasma il film e dopo un tot non regala più emozioni e si sforza di decollare.
Nessun commento:
Posta un commento