Regia: Giuseppe Piccioni
Anno: 2012
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Quattro storie si sfiorano e s’incrociano in una scuola di Roma: un vecchio professore di storia dell’arte, cinico e sagace, che ha smarrito il senso del suo lavoro; un giovane supplente al suo primo incarico, pieno di fiducia e animato da grandi propositi; una preside impeccabile e rigorosa che si ritrova, suo malgrado, a occuparsi di un buffo quattordicenne la cui madre sembra scomparsa nel nulla; Adam e Melania che si scontrano, s’incontrano, s’innamorano e sfidano la sorte già stabilita per loro dagli adulti.
Diciamo subito che se su quattro storie solo una si salva allora si denota fin da subito il risultato di questa pellicola. Che dire, ovviamente l’unica storia spontanea, recitata come si deve e che lascia qualche spiraglio su cui riflettere è naturalmente quella del professore d’arte per diciamo le sue riflessioni filosofiche per usare il suo stesso linguaggio.
La Buy è monolitica nel riproporre sempre lo stesso personaggio. Scamarcio è Scamarcio ovvero un volto e nulla di più. Il migliore rimane Herlitzka.
Liberamente ispirato all'omonimo libro di Marco Lodoli, l’ultimo film di Piccioni, regista che con le storie drammatiche di stampo sociale vola a nozze, è un film semplice, messo bene in scena, tecnicamente possiamo dire valido. Il fatto è che disegna delle storie troppo irreali nella loro apparente semplicità. Mi spiego meglio, a differenza di film europei o americani che trattano il tema della scuola, c’è qualcosa di troppo manieristico, banalotto, mai approfondito, etc che mette spesso alla dura prova il nostro cinema quando si confronta con le istituzioni.
Se negli ultimi anni i francesi ci hanno regalato il bellissimo LA CLASSE noi invece partiamo dagli stereotipi per arrivare a dire qualcosa che dimenticheremo appena finita la visione del film.
Ecco diciamo pure che del Rosso e il Blu non rimane niente. Un vuoto alimentato anche dagli attori che non riescono a esprimere gli intenti dei loro stessi personaggi tranne appunto il professore.
Anche gli studenti sono caratterizzati come una sorta di contorno in cui la storia d’amore tra i due giovini deve per forza assumere dei toni drammatici tali da smorzarne la forza narrativa.
Peccato perché la scuola è un ottimo tema da trattare e ancora una volta dimostriamo i nostri limiti totali nella forma e nella messa in scena. Lento e patinato in alcuni momenti, meritava dei tagli aggiuntivi in fase di montaggio.
Diciamo subito che se su quattro storie solo una si salva allora si denota fin da subito il risultato di questa pellicola. Che dire, ovviamente l’unica storia spontanea, recitata come si deve e che lascia qualche spiraglio su cui riflettere è naturalmente quella del professore d’arte per diciamo le sue riflessioni filosofiche per usare il suo stesso linguaggio.
La Buy è monolitica nel riproporre sempre lo stesso personaggio. Scamarcio è Scamarcio ovvero un volto e nulla di più. Il migliore rimane Herlitzka.
Liberamente ispirato all'omonimo libro di Marco Lodoli, l’ultimo film di Piccioni, regista che con le storie drammatiche di stampo sociale vola a nozze, è un film semplice, messo bene in scena, tecnicamente possiamo dire valido. Il fatto è che disegna delle storie troppo irreali nella loro apparente semplicità. Mi spiego meglio, a differenza di film europei o americani che trattano il tema della scuola, c’è qualcosa di troppo manieristico, banalotto, mai approfondito, etc che mette spesso alla dura prova il nostro cinema quando si confronta con le istituzioni.
Se negli ultimi anni i francesi ci hanno regalato il bellissimo LA CLASSE noi invece partiamo dagli stereotipi per arrivare a dire qualcosa che dimenticheremo appena finita la visione del film.
Ecco diciamo pure che del Rosso e il Blu non rimane niente. Un vuoto alimentato anche dagli attori che non riescono a esprimere gli intenti dei loro stessi personaggi tranne appunto il professore.
Anche gli studenti sono caratterizzati come una sorta di contorno in cui la storia d’amore tra i due giovini deve per forza assumere dei toni drammatici tali da smorzarne la forza narrativa.
Peccato perché la scuola è un ottimo tema da trattare e ancora una volta dimostriamo i nostri limiti totali nella forma e nella messa in scena. Lento e patinato in alcuni momenti, meritava dei tagli aggiuntivi in fase di montaggio.
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