Titolo: Twixt
Regia: Francis Ford Coppola
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Hall Baltimore è uno scrittore di romanzi horror che ha
perso l’ispirazione. Durante un tour promozionale finisce in una piccola città,
sconvolta dalla morte di una ragazzina, uccisa con un paletto di legno
conficcato nel cuore. Quella stessa notte, in sogno, riceve la visita della
giovane e misteriosa V. Sempre più immerso in una realtà in cui il
soprannaturale e l’onirico sembrano prendere il sopravvento, Baltimore si
troverà quindi ad affrontare i fantasmi del proprio passato, prima di riuscire
a giungere alla verità.
Prima di RAVEN c’è questo piccolo e sconosciuto film
del grande Coppola che praticamente non si è visto da nessuna parte se non in
qualche festival. Certamente atipico e senza avere nulla di commerciale, anche
in questo caso viene trattato Poe e in parte alcuni dei suoi scritti più
famosi. In particolare in questo caso Poe diventa quella visione a metà tra il
sogno e i viaggi metafisici del protagonista.
Come una sorta di fantasma che cattura e aiuta da bravo
mentore della situazione lo scrittore che cerca di risolvere il caso per
rilanciare la sua vita.
Il fattore più interessante del film è la scelta
stilistica. La sperimentazione di luci e inquadrature, un gioco intenso con cui
dietro la macchina-cinema si diverte dal momento che è libero di fare tutto
quello che vuole con la sua fedele casa di produzione American Zoetrope.
La miscela di stili, generi e tecniche usate in questa
pellicola è straordinaria. Partendo da una tranquilla e pacata voce di
sottofondo che descrive la classica cittadina americana si prosegue sulla scia
di un horror gotico e di un thriller a metà tra il soprannaturale e una sorta
di noir rivisitato.
E’un film complesso Twixt e soprattutto diverso da tanto
cinema che si mastica quotidianamente.
Divertendosi poi ancora di più con l’uso del digitale,
Coppola decide di sorprendersi ancora di più sperimentando anche l’uso del 3d
in poche scene e in particolare l’uso sapiente del colore che se uno spettatore
è attento noterà tutte le diverse sfumature con cui viene impartita la doverosa
scelta.
Forse l’unico problema con il primo approccio che si ha
con la pellicola può essere quello a un certo punto di perdere di vista la
storia per seguire le immagini. E’importante anche questo nel cinema e coppola
lo sa e cerca ancora di sorprendere come nella scelta di portare il film nei
numerosi festival come fa Hall con il suo libro.
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