giovedì 1 novembre 2012

Twixt



Titolo: Twixt
Regia: Francis Ford Coppola
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Hall Baltimore è uno scrittore di romanzi horror che ha perso l’ispirazione. Durante un tour promozionale finisce in una piccola città, sconvolta dalla morte di una ragazzina, uccisa con un paletto di legno conficcato nel cuore. Quella stessa notte, in sogno, riceve la visita della giovane e misteriosa V. Sempre più immerso in una realtà in cui il soprannaturale e l’onirico sembrano prendere il sopravvento, Baltimore si troverà quindi ad affrontare i fantasmi del proprio passato, prima di riuscire a giungere alla verità.

Prima di RAVEN c’è questo piccolo e sconosciuto film del grande Coppola che praticamente non si è visto da nessuna parte se non in qualche festival. Certamente atipico e senza avere nulla di commerciale, anche in questo caso viene trattato Poe e in parte alcuni dei suoi scritti più famosi. In particolare in questo caso Poe diventa quella visione a metà tra il sogno e i viaggi metafisici del protagonista.
Come una sorta di fantasma che cattura e aiuta da bravo mentore della situazione lo scrittore che cerca di risolvere il caso per rilanciare la sua vita.
Il fattore più interessante del film è la scelta stilistica. La sperimentazione di luci e inquadrature, un gioco intenso con cui dietro la macchina-cinema si diverte dal momento che è libero di fare tutto quello che vuole con la sua fedele casa di produzione American Zoetrope.
La miscela di stili, generi e tecniche usate in questa pellicola è straordinaria. Partendo da una tranquilla e pacata voce di sottofondo che descrive la classica cittadina americana si prosegue sulla scia di un horror gotico e di un thriller a metà tra il soprannaturale e una sorta di noir rivisitato.
E’un film complesso Twixt e soprattutto diverso da tanto cinema che si mastica quotidianamente.
Divertendosi poi ancora di più con l’uso del digitale, Coppola decide di sorprendersi ancora di più sperimentando anche l’uso del 3d in poche scene e in particolare l’uso sapiente del colore che se uno spettatore è attento noterà tutte le diverse sfumature con cui viene impartita la doverosa scelta.
Forse l’unico problema con il primo approccio che si ha con la pellicola può essere quello a un certo punto di perdere di vista la storia per seguire le immagini. E’importante anche questo nel cinema e coppola lo sa e cerca ancora di sorprendere come nella scelta di portare il film nei numerosi festival come fa Hall con il suo libro.

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