Titolo: Blu Profondo
Regia: Renny Harlin
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un esperto gruppo di biologi e scienziati marini compra
una vecchia base di riarmo militare della Seconda Guerra Mondiale e la
trasforma in un gigantesco laboratorio di ricerca con tanto di squali cavia per
testare l'uso di un moderno medicinale che dovrebbe, secondo i calcoli,
riattivare le cellule morte di un malato di Alzheimer. Ma dopo il successo
dell'impresa la situazione precipita: dopo il test gli squali dimostrano di
aver aumentato la loro intelligenza e in un crescendo di terrore assediano a
metri di distanza dalla superfice il piccolo gruppo di sfortunati scienziati.
Forse ci troviamo di fronte ad una delle poche pellicole
che sul filone dei film di genere sugli animal-horror e in particolare sulla
infinita scia degli shark-movie,
trova qualche apprezzamento.
L’idea dell’esperimento genetico è un classico che in un
modo o in un altro lo vediamo come cardine molto abusato dagli sceneggiatori.
In questo caso poi la deriva su cui si sviluppa la cura che dovrebbe portare a
riattivare le cellule morte di un malato di Alzheimer ci può stare anche se
dopo una ventina di minuti tutto ciò che apparteneva ad una deriva
fantascientifica diventa solo uno spunto per accelerare il pedale dell’azione.
Deep Blue è un prodotto estremamente ritmato, pieno di
tensione e colpi di scena elettrizzanti.
I dialoghi, anche se non sono il massimo, riescono a
rendere accettabile e poco banale l'idea dell'esperimento genetico come
pretesto per far ruotare intorno ad esso un moderno film d'azione fine anni
'90, non tra i migliori del genere ma estremamente emozionante e mai deludente,
se non nelle fasi finali in cui come sempre le scene improbabili sono quelle a
farla da padrone.
Per il resto Harlin, un mestierante come un altro, è un
operaio di Hollywood specializzato nei film d’azione. Probabilmente insieme a
CLIFFHANGER e NIGHTMARE 4 firma il suo film migliore. Ed è tutto presto detto.
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