Titolo: Black Block
Regia: Carlo Augusto Bachschmidt
Anno: 2011
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Attraverso le dichiarazioni di Lena e Niels (Amburgo), di
Chabi (Saragoza), di Mina (Parigi), di Dan (Londra), di Michael (Nizza) e di
Muli (Berlino) il documentario intende restituire una testimonianza di chi ha
vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz di Genova in
occasione delle manifestazioni contro il G8 del 2001 e le torture alla Caserma
di Bolzaneto.
Ad un certo punto Dan paragona l’esperienza nella Diaz
come quella in un campo di concentramento.
Non credo che esageri e non credo che non si renda conto
di quello che dica dopo aver preso parte alla mattanza come vittima senza aver
commesso nessuna violazione.
Black Block prende le testimonianze dirette di alcuni
interessanti protagonisti. Giornalisti, gente comune che si trovava lì come
molti, solo per scrivere oppure per fotografare con la macchina e con la
coscienza una manifestazione di enorme portata.
Da un lato il documentario è una testimonianza
importante, avvalorandosi di alcuni particolari circa il modus operandi delle
forze dell’ordine e della realtà della carneficina presente all’interno della
scuola e poi di Bolzaneto. Dall’altra mostra personaggi diversi di paesi
diversi, tutti insieme per manifestare e documentare i fatti che stavano
accadendo.
Dall’altra il documentario però a differenza del film di
Vicari, mostra solo il punto di vista delle vittime, non dice nulla sulle
azioni criminali dei black block.
La linea comune è l’orrore, il filo conduttore che lega
tutte le vittime psicologicamente stuprati di tutti i loro diritti. Ancora una
volta non possiamo esimerci dal prendere atto che in un paese democratico come
l’Italia, la carta dei diritti umani serva solo come carta da culo.
Le vittime comunque hanno ricevuto 1 milione di danni
come risarcimento.
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