mercoledì 11 luglio 2012

Chernobyl Diaries


Titolo: Chernobyl Diaries
Regia: Brad Parker
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un gruppo di sei giovani turisti rimane bloccato nella cittadina di Prypiat, un tempo dimora dei lavoratori di Chernobyl, abbandonata dopo il disastro nucleare del 1986, e presto si rendono conto di non essere soli

Un pacco. L’esordio alla regia di Parker (regista alle prime armi che aveva però sviluppato dei bei effetti speciali ad esempio per film come FIGHT CLUB) retrocede girando un film assolutamente vuoto nei contenuti che non riesce a sfruttare se non altro l’innovazione di una location già terrificante di suo.
E’ sì perché il film in questione parte come tutti gli horror di questo tipo, e che di recente sembrano inesauribili, confezionando però un’opera che non solo manca l’obbiettivo principale ovvero incutere paura e creare un concentrato di suspance, ma riuscendo a diventare uno dei pochi horror recenti che non fa altro che giocare su un principio di sottrazione per lo spettatore.
In più il pretesto di puntare sulla deformità di un incidente e di un evento che ha destabilizzato l’opinione pubblica e storpiato la vita di un’intera popolazione non mi sembra un’idea intelligente quanto invece solamente furba e poco decorosa. Forse la prossima volta i nemici saranno i pazzi di un manicomio psichiatrico…
In questo caso poi a differenza di altri film non viene spiegato proprio niente, le vittime delle radiazioni uccidono e mangiano le vittime perché è la moda dei film dell’orrore che lo esige. Credo.
Il problema di fondo resta il fatto che nel film non si vede quasi nulla, se non un cazzo di orso bruno fatto pure male che corre per un attimo lungo un corridoio e la stessa Chernobyl sembra esser messa lì come cartolina senza contare gli attori posticci e i colpi di scena telefonati.
Davvero inquietante per quanto è brutto…se contiamo poi la scena finale allora la cazzata è dichiarata!

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