Titolo: Bang Bang Club
Regia:
Steven SilverAnno: 2010
Paese: Canada/Sudafrica
Giudizio: 3/5
Alla scarcerazione di Mandela, nel 1994, il Sudafrica è percorso dalla violenza. Quattro giovani fotografi d'assalto raccontano con i loro scatti i terribili mesi che precedono la fine dell’Apartheid. Due di loro vinsero il Pulitzer. Da una storia vera, il primo film di finzione di un documentarista che ha lavorato con Roger Spottiswode.
L’opera prima di Silver è un film di tutto rispetto. Certo non mancano
alcune defezioni e alcuni elementi poco realistici (Kitsch è l’unico tra i
quattro che sembra vivere in un videogioco) ma nell’insieme l’idea è quantomeno
originale senza contare il fatto che è tratto da una storia vera.
Per assurdo è uno dei pochi film usciti finora che riesce
a restituire ai fotografi free-lance un po’ di giustizia soprattutto se si pensa
che dei quattro protagonisti della vicenda solo due sono sopravvissuti
scrivendo il libro da cui il film è tratto.Lui Silver era un documentarista quindi conciliare la sua passione con la regia cinematografica è stata impresa ardua che però ha saputo restituire valore e spettacolarità alla vicenda. Alcune scene sono davvero cruente e denunciano alcuni orrori delle township su cui si preferisce non parlare. Ma sarà proprio questo il valore aggiunto ai quattro fotografi che andranno contro le regole per denunciare le atroci bestialità del governo e del paese.
Più realistico di così….
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