Titolo: Flash Point
Regia: Wilson Yip
Anno: 2007
Paese: Hong Kong
Giudizio: 3/5
Il sergente Ma è un osso duro, sarebbe disposto a tutto pur di arrestare un criminale. La sua talpa, Wilson, è infiltrata in una pericolosa organizzazione di Tailandesi. Il rapporto tra i due è burrascoso. Wilson mal sopporta i metodi maneschi e impulsivi del suo superiore, ma quando la sua vita sarà in pericolo, il sergente Ma non esiterà a rischiare la pelle per salvare l’amico. Inizia così una guerra senza esclusione di colpi tra polizia e Tailandesi.
Non è un caso che nei film d’azione polizieschi piuttosto il noir, quando si parla di Hong Kong si vada quasi sempre sul sicuro.
Flash Point ne è l’esatta conferma. Una sceneggiatura interessante e mai banale, dei dialoghi ben congeniati, un montaggio e delle coreografie spettacolari e frenetiche, un cast eccellente e una qualità tecnica senza sbavature. In questo caso Yip si concentra molto sull’azione spettacolare dando il ruolo di protagonista non a caso a Ip Man ovvero il buon Donnie Yen che il regista ha diretto nel secondo capitolo. Quest’ultimo infatti assieme ad un team di esperti nel settore è riuscito davvero a regalare delle sequenze memorabili.
Sembra di essere in un’altra città e non nella megalopoli mostrata dagli Hardboiled precedenti.
Teatro di efferati scontri tra poliziotti e gangsters viene il tutto inquadrato e messo in scena con degli scontri a fuoco e delle coreografie davvero realistiche come si può benissimo vedere nei titoli di coda.
E’ vero che parliamo di un certo cinema commerciale ma come gli orientali ben sanno, il genere può non ricondurre per forza a una banalità di fondo, alcune intenzioni reazionarie dei registi e appurati clichè su cui gli americani cascano quasi continuamente.
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