mercoledì 29 febbraio 2012

Wrong Turn 4: Bloody Beginnings


Titolo: Wrong Turn 4: Bloody Beginnings
Regia: Declan O’Brien
Anno: 2011
Paese: Canada
Giudizio: 2/5

Un gruppo di amici in vacanza sulla neve resta sorpreso da una tempesta e si rifugia in un manicomio abbandonato. Le intemperie li hanno completamente isolati, e sono felici di aver trovato riparo, ma i ragazzi non sanno che il manicomio ha una storia inquietante alle spalle e che alcuni dei vecchi pazienti vi risiedono ancora all'interno, e non sono contenti dell'intrusione.

Le basi per fare un buon film c’erano tutte anche se parliamo di un quarto capitolo di una saga che ha dato il suo meglio con il primo film.
Eppure O’Brien riesce a distruggere tutta la struttura del film che poteva contare su un’ottima storia tutta giocata d’interni dentro la location di un struttura psichiatrica in una sorta di revenge tra carnefici a loro tempi vittime (i cannibali deformi) e le vittime borghesi (dei ragazzi a dei livelli di ignoranza e stupidità davvero senza precedenti).
Il culmine e nel totale imbarazzo della struttura e dei dialoghi. Tutto è sbagliato e in ritardo:il ritmo,le pause, il montaggio e poi la grave lacuna sulla suspance
Una delle scene che la dice lunga su come è giocata la struttura è la seguente scena in cui uno di loro viene lentamente squartato mentre i suoi compagni si guardano per due minuti dicendo-dobbiamo o non dobbiamo andare a salvarlo-presto detto.
O’Brien dopo aver sbagliato il terzo capitolo ne dirige un quarto ancora più brutto e destinato solo al mercato dell’home-video.

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