Titolo: Pontypool
Regia: Bruce McDonald
Anno: 2008
Paese: Canada
Festival: TFF 27°
Festival: TFF 27°
Giudizio: 3/5
Grant è uno speaker radiofonico con un discreto passato. Ora lavora nella piccola emittente di Pontypool.
Con lui ci sono in studio la produttrice Sydney ed il tecnico, la giovane Lauriel-Ann.
Fuori è una di quelle giornate tremende a cui il Canada è abituato in inverno.
Tutto sembra scorrere secondo i monotoni binari quotidiani quando l’inviato per le strade riferisce in diretta che ci sono degli scontri vicino alla casa del dott. Meder.
La situazione precipita velocemente.
Con lui ci sono in studio la produttrice Sydney ed il tecnico, la giovane Lauriel-Ann.
Fuori è una di quelle giornate tremende a cui il Canada è abituato in inverno.
Tutto sembra scorrere secondo i monotoni binari quotidiani quando l’inviato per le strade riferisce in diretta che ci sono degli scontri vicino alla casa del dott. Meder.
La situazione precipita velocemente.
E’ proprio quando uno pensa che spesso l’horror non abbia più nulla da dire che accadono le magie.
In questo caso poi la dimostrazione è lampante dal momento che Pontypool è sviluppato e cresce a pari passo con l’ottima sceneggiatura di Tony Burgess che ha scritto anche il romanzo da cui il film è tratto.
Un horror insolito che ha la capacità di catturare lo spettatore con un’atmosfera che nei primi tre quarti d’ora del film si sviluppa solo all’interno di una stazione radio. Ed è già da qui che si vede il talento del regista canadese che trovandosi con una storia originale riesce a dirigere un film su un’epidemia soprattutto grazie ad un cast convincente. La soluzione narrativa originale del film fa sì che ci troviamo di fronte ad un ibrido che strizza l’occhio al filone degli zombie-movie senza di fatto essere uno su un milione di questa sconfinata filmografia di genere.
L’assunto comunque merita di essere segnalato, come già scriveva Palahniuk in NINNA NANNA una nenia capace di uccidere che in questo caso crea un’ondata di violenza senza precedenti.
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