Titolo: Fright Night-Il vampiro della porta accanto(2011)
Regia: Craig Gillespie
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Charley Brewster, studente all'ultimo anno di liceo con bella fidanzata e amico nerd di cui si vergogna al seguito, vive con la madre in una tranquilla casa vicino alla quale si stabilisce il giovane e affascinante Jerry Dandrige. Ben presto, i sospetti sull'oscura natura del nuovo arrivato si trasformano in prove, costringendo così il ragazzo a ingaggiare una spaventosa lotta contro quella che si rivelerà una secolare creatura della notte pronta a vampirizzare tutto il quartiere. Ad aiutarlo nella difficile caccia sarà Peter Vincent, vanesio e fasullo illusionista televisivo.
Era prevedibile che un remake del fortunato film dell’85 (annata fortunata per i film di genere)non potesse riuscire neanche minimamente a godere dei fasti di nicchia della precedente pellicola. Il film di Holland era originale, descriveva una storia semplice ma genuina circa i signori delle tenebre e scommetteva su un impianto descrittivo e caratteristico più funzionale rispetto all’odierno film. Le musiche, l’atmosfera, lo humour e la narrazione erano congeniali per gli anni a differenza di una scelta troppo palese e banalotta di questo suo successore. Gillespie e soci scelgono di sfruttare le mode odierne trasformando e modernizzando tutto dai costumi alla minimale scelta di dare una sensazione di spot pubblicitario con ingenti interessi per le marche e le etichette in questione che appaiono una di seguito all’altra.
Ora la domanda è semplice: se ha un regista che non fa troppo schifo (è il caso di Gillespie) le major come delle multinazionali del cinema gli chiedono di dirigere un remake di un film riuscito e per certi versi un cult, il regista sa benissimo che rifacendo il remake si sputtanerà completamente e quindi non posso risparmiare una feroce critica sul mestierante in questione e la sua reale, anche se significa assumersi dei rischi, scelta di dire no allo sputtanamento e che resterà impressa nelle poveri menti degli spettatori avidi di film di genere.
Bene Gillespie la risposta la conosce.
Sul cast poi preferisco tacere per rispetto nei confronti di questi pseudo-attori (Farrel non fa eccezione soprattutto quando non fa che tirarsela e continuare a recitare con le sopracciglia).
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