Titolo: Turistas
Regia: John Stockwell
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Turistas è uno di quei film che godono del successo relativo a precedenti pellicole sul genere ovvero turisti americani pronti a tutto che finiscono sistematicamente nella merda a causa della loro ingordigia sessuale come se fosse un universale culturale offerto dai paesi più poveri. Con riferimenti a THE BEACH (filmare il paradiso iniziale trasformandolo poi in un inferno) e sulla scia di HOSTEL ma contenutisticamente diverso e meno splatter e anche da notare come nello stesso anno sia uscito FRONTIERS altro film su cui alcune analogie vengono messe in primo piano ( ad esempio la pluralità dei personaggi) anche se nel film di Stockwell i protagonisti non fuggono ma sono invece protagonisti del turismo di massa.
Cambia quasi solo la location, il Brasile in questo caso. Il regista finalmente dopo tanta merda riesce a dare prova di saper fare un film decente puntando su un’inquietudine di base che anziché spostarsi solo nel secondo e nel terzo atto del film si dipana bene durante tutto il film.
Anche la causa che spinge il carnefice a dover centellinare i corpi dei protagonisti sembra rifarsi a delle cause e ideologie etiche di indubbio significato. Rubare gli organi dei turisti per darli ai poveri bambini della favelas fa molto Robin Hood splatter sanguinario che non accetta insubordinazioni e non si fa troppi problemi a infilare una penna nell’occhio di uno dei suoi uomini per far capire chi ha il potere sulle vite degli altri.
Significativo comunque l’uso della camera senza troppi movimenti e frenesie così come alcuni scene davvero ben riuscite come ad esempio l’inseguimento nelle grotte marine vero momento catartico del film in cui è contenuta tutta la claustrofobica ansia dei protagonisti e anche dei carnefici.
Nessun commento:
Posta un commento