Titolo: Stoic
Regia: Uwe Boll
Anno: 2009
Paese: Canada/Germania
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Stoic è uno dei tre progetti non tratti da un videogame del regista Uwe Boll. La storia segue tre prigionieri giocare a una partita di poker, ma il perdente sarà costretto a mangiare il proprio vomito in un rituale che si evolve in uno stupro, seguito da un omicidio/suicidio. Sembra che la storia sia tratta da un fatto realmente accaduto.
Stoic non è un film per tutti e Uwe Boll viene ancora considerato come uno dei registi peggiori del mondo.
Nel senso che mette a dura prova i nervi dello spettatore il quale è costretto a subire il calvario della vittima all'interno di una piccolissima cella inscenando un dramma sociale strutturato per certi versi in modo molto originale.
Quattro personaggi, una location e un dietro le quinte dove assistiamo al racconto dei fatti e con dei flash-back delle dinamiche che hanno portato alla morte del prigioniero.
Fin dove può spingersi un branco? Perchè quasi sempre all'interno di questa dinamica vengono fuori gli astanti e i gregari che con il loro contributo enfatizzano e aumentano il principio di violenza che come una spirale cresce per poi diventare facilmente ingestibile.
Quando poi si supera una certa soglia è impossibile tornare indietro e allora bisogna esagerare con tutta la fantasia malata e le perversioni inconscie.
Uwe Boll è un regista particolare, ha girato parecchi film di cui alcuni(FAR CRY,THE HOUSE OF THE DEAD,ALONE IN THE DARK) sono davvero delle cagate incredibili. Possiamo dire che i suoi film sono tutti delle merde a parte forse POSTAL che tira fuori delle scene interessanti e un attore feticcio che riesce finalmente ad avere la parte del protagonista.
Stoic sembra essere tratto da una storia vera...beh non mi stupirebbe.
Il cast riprende il tormentato Edward Furlong, ingrassato e visibilmente marcio che oramai troviamo solo più in piccole produzioni indipendenti e altri due giovani attori molto convincenti.
Infatti una delle caratteristiche postive per dare vita a questo universo crudele è proprio l'ottimo gioco-forza dato dai quattro attori che sembrano conoscersi da una vita e sorpendono nella realisticità delle scene di violenza e di sevizia.
Un altro fattore interessante è proprio quello legato alla cella e al fatto che i prigionieri che scontano poi pene per reati tutto sommato abbastanza comuni sembrano essere lasciati ad un loro destino in cui le guardie non si vedono quasi mai e non sembrano interessarsi delle dinamiche che si sviluppano all'interno della cella.
Questo, per quanto sia violento e macabro, è il miglior film di Boll.
Se da un lato Stoic non va preso così alla leggera e richiama tutte una serie di problematiche legate alla sopravvivenza in prigione e il rapporto vittima-carnefici/e, dall'altro risulta davvero insopportabile a tratti. Esagera e la cosa che rischia di far sboccare più di una persona e il fatto che ti aspetti quello che sta per succedere ma sapendo che non ci sono vie di salvezza rimani impassibile ad osservare impotente come l'astante di turno che non sa prendere una decisione è costretto ad accettare volontariamente quel magma di soprusi e angherie.
La particolarità di Stoic è proprio quello di come analizza ed enfatizza la violenza.
Diventa qualcosa che ad un certo punto, essendo vissuto e messo in atto in uno spazio ristretto, risulta essere claustrofobico e di una crudeltà rara tale per cui verranno messi ribadisco a dura prova i vostri sottili nervi.
Il regista poi ha la fama di fare un sacco di film ispirati o tratti da videogiochi quando non si perde su storie trash sconcertanti come IN THE NAME OF THE KING cagata insopportabile che cerca di imitare IL SIGNORE DEGLI ANELLI ma basta vedere il protagonista Jason Stahman ed è già tutto detto.
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