lunedì 21 marzo 2011

Strangeland

Titolo: Strangeland
Regia: John Pieplow
Anno: 1998
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un sadico chiamato "Captain Howdy”" avvicina giovani con trappole in internet per svolgere i suoi terribili rituali. Un detective ben presto inizia a seguire le tracce del folle Captain Howdy e, catturatolo, lo rinchiude in un manicomio. Dopo il suo rilascio l'uomo, ormai innocuo, viene però disprezzato dalla gente, elemento che fa si che il folle ritorni ai suoi riti giudato da una rabbiosa vendetta.

Mah! L’inizio e tutto il primo atto promettevano bene. Sembrava di assistere all’ennesimo horror che puntava su una scenografia imbastardita da trucchi e i peggio esempi di body piercing invece casca in un enorme buco di sceneggiatura che ridicolizza e fa proprio cascare i coglioni.
Il killer che scopre dio e rinasce dopo essere stato il peggio dei sadici è inverosimile, non è un cambiamento che si può mostrare in pochi minuti e non basta neanche la parentesi del carcere per giustificare tutto. Sembrava un nuovo Charlie Manson ancora più stupido che profetizza frasi prese dall’apocalisse dei poveri.
Il deus ex machina secondo cui poi lui uscendo viene impiccato ma si salva e un grossolano e triste errore, un modo per semplificare la trama che sconforta la visione per tutto il resto del film.
Alcune sequenze come quella del locale che nasconde una factor di sadici che si tagliano e cercano di provare il dolore massimo per essere purificati e rinascere può starci così come la questione del killer che uccide trovando stupide teen-ager su gruppi ancora più stupidi contando che il film è del ’98 potrebbe essere un’idea non trita e ritrita e vista in ogni sua forma.
Il regista risponde al nome di John Pieplow regista alla sua seconda opera dopo la parentesi di JURASSIC WOMAN.
Sul soggetto dopo attente ricerche si capisce il motivo di tanta banalità sconcertante, ossia che l’autore del soggetto non è nient’altro che il protagonista e il cantante di una band metallara tale Dee Snider cantante dei Twisted Sister.
Godibile a tratti ma come capita non sempre vedi il buon Rob Zombie quando si da carta bianca ad un artista musicale che non capisce ‘na cippa di cinema il risultato non può superare alcuni livelli.

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