Titolo: Rabid-Sete di sangue
Regia: David Cronemberg
Anno: 1976
Paese: Canada
Giudizio: 4/5
Dopo un terribile incidente stradale,
Rose viene sottoposta a un delicato trapianto di pelle che le ridona
le sue bellissime fattezze. Con l'operazione però qualcosa in lei è
cambiato, fino a trasformarla in un vero pericolo per chi le sta
accanto. Rose fugge dalla clinica, diffondendo il male che l'ha
colpita in tutta la città e scatenando un inferno di sangue e
terrore per le strade...
Mi aspettavo un horror che trattasse di
vampirismo anche se di solito Cronemberg è uno che non sceglie mai
la strada convenzionale riuscendo ad invertire e trasporre in maniera
assolutamente personale concetti fantascientifici o epidemie fuori
dal normale. In questo caso il soggetto si discosta totalmente
diventando un film appunto su un epidemia che si respirava
soprattutto in quegli anni e che Cronemberg non ha mai respirato
rimanendo integro e coerente nonché assolutamente originale, in
grado di sperimentare, osare e mischiare generi oppure passandoci
così a margine da riuscire a non far parte proprio di quel filone
commerciale che spopolava.
La scommessa con questo film è stata
vinta grazie anche alle doti non solo “d’intrattenimento” della
bellissima attrice hard Marilyn Chambers che scolpisce un personaggio
che rimarrà impresso per molto tempo contando che protagonisti a
metà tra la ragione e la più pura istintività non erano quasi mai
stati mostrati con tale coraggio soprattutto in ruoli femminili.
Cronemberg quindi mostra un film horror
ma dichiaratamente fantascientifico in cui il finale non solo è una
vera e propria mazzata per le scimmie che popolano questa terra ma
soprattutto perché con tutte le nostre “auto-difese” siamo
completamente nudi di fronte a qualsiasi tipo di epidemia che
potrebbe attaccare e decimare il genere umano da un momento
all’altro.
Scenario disegnato da sempre più
registi e non così apocalittico e inverosimile come può sembrare.
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