Titolo: A l’interieur
Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury
Anno: 2007
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Giudizio: 4/5
Sarah ha appena perso il compagno in un terribile incidente, nel quale lei era alla guida.
Lei e il suo bambino non ancora nato si sono salvati, ma il suo stato emotivo è molto instabile. La sera di natale, quando è sola in casa e sotto l’effetto dei tranquillanti, una donna bussa alla sua porta. Lei non aprirà, ma la donna misteriosa troverà il modo di entrare all’interno e dare la caccia al bambino che cresce nel ventre di Sarah.
Lei e il suo bambino non ancora nato si sono salvati, ma il suo stato emotivo è molto instabile. La sera di natale, quando è sola in casa e sotto l’effetto dei tranquillanti, una donna bussa alla sua porta. Lei non aprirà, ma la donna misteriosa troverà il modo di entrare all’interno e dare la caccia al bambino che cresce nel ventre di Sarah.
La Francia negli ultimi anni ha sfornato alcune impedibili perle dell’horror alcune di queste interessanti nell’ambito indie low-budget.
Esempi come CALVAIRE,MARTYRS,HORDE,VINYAN,ALTA TENSIONE e molti altri hanno dimostrato una prolificità sorprendente del genere.
A l’interieur diretto e sceneggiato dalla stessa coppia è un esempio culminante capace di proiettare lo spettatore in un incubo di neanche 80’ in cui si assiste ad uno lotta terribile tra due donne che solo per la tematica ricorda un po il film Dnotomosta 2LK.
Violenza strabordante, sangue a fiumi, qualche risata sul destino di alcuni personaggi, un pancione da cui non sai cosa aspettarti.
Disgustato dalla maggior parte della critica, è un film che osa e che a differenza di molti horror odierni spiazza per la crudeltà della tematica e la suggestività delle scene.
Il livello gore è molto alto e molto “fisico” con squartamenti e arti semi-distrutti. Un’antagonista che non si ferma di fronte a nulla per la sua vendetta e che soffre come la protagonista un calvario estremo per arrivare poi ad un finale che meglio non poteva esprimere il soggetto del film.
Davvero una chicca e pensare che oggigiorno soprattutto nell’horror mancano i film capaci di tenerti incollato davanti a uno schermo.
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