Titolo: Gene Generation
Regia: Pearry Reginald Teo
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Blade Gen sembra quasi ritagliato su misura per la sua protagonista Bai Ling(nella vita modella e attrice con un passato inaspettato di contestatrice), una bounty killer tutta attillata, che nella città di Olympia, una piovosa metropoli futurista cerca di ingannare il tempo come può ammazzando individui per la mala e cercando di tenere lontano il fratello dai pericoli.
E' così che inizia questo thriller cyper-punk, gotico e post espressionista che cita MATRIX,DARK CITY,TOMB RAIDER e IL CORVO. Dall'insieme delle contaminazioni è innegabile scoprire dunque quali sono i limiti del film ma anche i pregi. Questi ultimi sono la prova che come film d'azione funziona, gli attori cercano di dare per quanto possono un'anima di veridicità con la Ling che disposta a fare tutto la vediamo anche nuda e un cameo della Dunaway.
Costato appena un milione di dollari lo sconosciuto Teo cerca di dare enfasi alla storia arricchendola di sparatorie e cercando di mantenere uno stile apprezzabile con le scenografie e la c.g che appare di continuo visto che il motore del film è appunto il transcorder, un congegno che riconfigura la struttura del Dna facendo uscire serpenti e vermi che trasformano gli umani in Dna Hackers.
Non manca lo scienziato idealista, l'invasato, il mafioso e il fratello citrullo ladro, anzi si cerca una storia capace di intrattenere sotto vari punti anche se quello fantascientifico è proprio quello che crolla per primo.
Il finale non è poi neanche così male, alcuni dialoghi sono inascoltabili per la banalità, ma quello che importa è che il risultato seppur a tratti altalenante risulta funzionale al suo obbiettivo che è quello di intrattenere con pochi mezzi e con tutti i suoi limiti e difetti ma cercando di impiegarli nella maniera più decorosa possibile.
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