Titolo: Albert Fish
Regia: John Borowsky
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
“Mi ci vollero nove giorni per mangiare il suo intero corpo. Non l'ho scopata anche se avrei potuto se lo avessi voluto. Morì vergine”
Fish è conosciuto anche come l'Uomo grigio, il Lupo mannaro di Wysteria e il Vampiro di Brooklyn. Negli anni '20 si vantò di aver molestato più di 100 bambini e fu sospettato di almeno cinque omicidi. Messo a giudizio per l'omicidio di Grace Budd, fu dichiarato colpevole ed è stato il più vecchio per ora negli States a finire sulla sedia elettrica (65 anni).
Film sui serial killer ne sono stati fatti molti. Borowsky che sembra avere il pallino per le cronache dei serial killer ( H.H. Holmes: America's First Serial Killer) sceglie la strada del documentario e in parte della fiction (ci sono immagini di repertorio,interviste reali, pezzi recitati pure abbastanza male)per dare un tratto inquietante su un personaggio molto controverso simile per certi versi a Chikatilo, Gein e Dahmer(solo per citarne alcuni).
Da qui l'esigenza del regista di entrare in profondità calandosi nella storia e delineando un fulminato di Dio(si credeva un illuminato) cogliendo man mano che il film incalza una tensione calibrata per la storia che niente a che fare con la finzione (era dedito al vampirismo e si pungolava per espiare le colpe) ma trattasi di fatti reali e di una identità mai così malata.
Fish è stato fonte di ispirazione per Craven( NIGHTMARE) e citato da Rob Zombie (LA CASA DEI 1000 CORPI)
Dal punto di vista tecnico il film anche se abbastanza sobrio, cerca sempre di focalizzare l'attenzione sulla perizia e la prassi del killer grazie anche a una buona fotografia che non riesce sempre a dare lo stesso spessore per colpa di una voce off che non sempre da la giusta grinta.
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