lunedì 14 marzo 2011

Fratelli in erba

Titolo: Fratelli in erba
Regia: Tim Blake Nelson
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando Bill Kincaid riceve la notizia dell'assassinio del suo gemello Brady, morto in un affare di droga andato male, lascia il suo posto di professore di Filosofia Classica alla Brown University e torna al suo paese nativo, nel rurale Oklahoma. Al suo arrivo si rende conto che i racconti sulla morte di suo fratello sono "alquanto esagerati" e presto si trova coinvolto in uno dei complotti di Brady.

Schreiber con OGNI COSA E'ILLUMINATA faceva tornare un ragazzo alla scoperta delle origini imbastendo una commedia delicata e fatta perlopiù di sentimenti scegliendo un ebreo-americano come portavoce. Nelson invece, ebreo anche lui, sceglie una strada diversa e seppur qui qualche ebreo compare, sembra completamente essersi dimenticato delle sue origini e ha capito che sporcandosi le mani si ottengono ben altri risultati.
Nel primo si riflette dunque mentre nel secondo si agisce.
Beh nonostante tutti i film in cui recita come caratterista Nelson sembra aver avuto il tempo di firmare una sceneggiatura interessante e soprattutto ben congegnata.
In realtà il motore del film è un archetipo abbastanza usato nel cinema ovvero due gemelli identici che devono scambiarsi di ruolo in una circostanza cruciale e questo scaturirà delle conseguenze...
Il titolo comunque fa pensare ad una commedia abbastanza classica e che seppur contaminata dal seme proibito riesce a sviluppare tematiche attuali e riflessioni sulla vita davvero niente male.
Sicuramente tanto del film è addossato alle spalle del duplice Norton che riesce a dare credibilità in doppia forma, pur mantenendo qualcosa di assolutamente sopra le righe e di indimenticabile con il fratello che ama le coltivazioni di idroponica e che ama "cremare" come un ossesso. Da qui la sua piccola compagnia di bruciati che sembrano un richiamo ai vecchi yippie è abbastanza godibile.
Non mancano poi elementi assolutamente grotteschi e colpi di scena che rendono il film una scommessa aperta su come possa decollare e atterrare la vicenda.
Insomma non si può dare nulla per scontato.
Volendo e credo che Nelson abbia strizzato l'occhio, il film lancia anche una critica pesante sul proibizionsimo che ha fallito in tutto(anzi no dimenticavo, la mafia è rimasta ben contenta di come sono andate le cose)e ci ritroviamo a vivere dei paradossi in tempo reale.
Con una strizzatina dunque ai fratelli Coen ma anche ben altri "padri" ed una critica che continua con lo spacciatore boss ebreo(un convincente Dreyfuss) e il solito fanatico religioso Fratelli in erba esce vittorioso dalla sua catarsi e alla fine viene proprio voglia di avere una piccola coltivazione indoor e farsi una bella canna di gangja


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