Titolo: 30 giorni al buio 2
Regia: Ben Ketai
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Giudizio: 2/5
In seguito ai sanguinosi fatti avvenuti a Barrow, in Alaska, Stella Oleson viaggia di città in città per far conoscere la sua storia al maggior numero di persone possibile e con la speranza di incontrare sul suo cammino vampiri sui quali sfogare il suo rancore. Giunta a Los Angeles, la donna viene contattata da un gruppetto di persone che hanno perduto qualcuno a causa dei vampiri e che ora si sono riuniti per dar loro la caccia e ucciderli. Il gruppetto di ammazzavampiri, capitanati da Paul, chiede a Stella di unirsi a loro per cercare e uccidere Lilith, madre di tutti i vampiri, stanziata proprio a Los Angeles.
Era intuibile pensare ad un sequel anche se il finale del primo capitolo chiudeva un film che ha saputo restituire la degna fama alle creature della notte.
Questo secondo capitolo esce direttamente in dvd, non ha lo stesso budget del primo capitolo, ha una storia confusa che non convince e si allinea a quella valanga di film sui vampiri che non dicono nulla di nuovo ma che sfruttano un'icona privandola della sua vera identità riconducendola come spesso capita a una megera figura inetta e debole.
Il film inizia esattamente dove finiva il primo con la faccia di Hartnett che prende fuoco.
Quello che non funziona a parte la storia è sicuramente una mancanza di gusto e una regia che mantiene una certa passività così come il cast che non riesce a convincere.
Il make-up non è granchè assomigliando non poco a Buffy e altre menate varie.
Alcuni personaggi come Dane,il vampiro convertito al bene e Lilith nome davvero "inusuale2nel genere sono caratterizzati con i pastelli a cera e servono solo ad infastidire come il gruppo capitanato dalla bella incapace Kiele Sanchez.
Ketai ad un tratto deve aver deciso che almeno qualcosa di buono andava fatto è così del filmetto prodotto dalla casa di Raimi rimane almeno un aspetto fedele nelle scene splatter e nella violenza bruta. Tuttavia l'estro del regista non è comparabile con quello di Slade ma questa è un'altra storia.
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