Titolo: Seasoning House
Regia: Paul Hyett
Anno: 2012
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
In un bordello dei Balcani, le ragazze
rapite dai soldati nelle zone di guerre sono costrette a prostituirsi
indifferentemente con soldati e civili. La giovane sordomuta Angel è
costretta a prendersi cura dei clienti che sotto effetto di droghe si
intrattengono con lei ma, all'insaputa dei suoi aguzzini, pianifica
la sua fuga muovendosi tra le pareti e le intercapedini della casa.
Quando i responsabili del massacro della sua famiglia si presentano
al bordello per soddisfare i loro contorti appetiti, per Angel arriva
il momento di passare ai fatti e mettere in atto la sua brutale e
ingegnosa vendetta.
Hyett è un mestierante che ha solcato molti set inglesi importanti negli ultimi anni lavorando praticamente con quasi tutti i registi della nuova generazione del cinema di genere.
Questo suo esordio è un revenge-movie
dove alla base si trova l'elemento migliore del film che purtroppo
poi degenera facendo perdere parte dell'atmosfera e finendo per
essere come tanti simili.
L'idea della guerra come teatro feroce
di una consumazione di corpi come appunto la Seasoning House è forse
lo spunto migliore.
Un universo di violenza sulle donne
senza pari mentre la guerra nei Balcani fa da sfondo a tutto questo
orrore in cui domina lo sporco e la perversione e in cui il regista è
molto attento e preparato nel disegnare questo squallore.
Grazie ad un buon cast, le vittime tra
i soldati nonchè la protagonista, funzionano e per tutta la durata
anche nelle scene di vendetta più efferate, non c'è
autocompiacimento, basti pensare che nemmeno le donne drogate che
aspettano la loro sorte vengono mai mostrate nude.