Titolo: Preda perfetta
Regia: Scott Frank
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Matt Scudder è un ex-poliziotto con
alle spalle anche un passato da alcolista. Vite entrambe archiviate,
la New York che vive adesso la vede sotto gli occhi di un detective
irregolare (non ha la licenza), sempre attratto dal sottobosco, in
questa sua lotta costante al crimine seppur al limite della legalità.
Un giorno Scudder incappa nell’efferato omicidio di una ragazza,
ritrovata a pezzi in un laghetto: da quel momento parte la sua caccia
al killer. Anzi, ai killer.
Il detective Matt Scudder che vanta al
suo attivo diversi romanzi di genere, è l'ennesimo di una nutrita
serie di detective abbastanza gregari nel comparto hollywoodiano
senza guizzi di scrittura o una psicologia alla base che lo renda
diverso o banalmente originale.
I punti saldi di questa scrittura sono
evidenti e forzati oltre a nascondere intenti reazionari poco
condivisibili. Come tanti altri cugini, diventa presto un melodramma
imbracciando armi e bandiera americana risultando quasi sempre sopra
le righe diventando quel thriller scialbo che commette svariati passi
falsi in termini di credibilità della storia e di coesione
narrativa.
Diventa metaforicamente come un
videogioco in 2d dove anche a occhi chiusi dopo averci giocato tanto
e averne visti troppi simili, sai bene dove saltare e dove fermarti
prima di un burrone.