Titolo: Scomparsa Di Eleanor Rigby-Loro
Regia: Ned Benson
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Eleonor Rigby è stata chiamata così
da un ragazzo e una ragazza che si erano incontrati davanti ad un
locale dove avrebbero dovuto suonare i Beatles, e forse nel nome
scelto per lei, una volta che quel ragazzo e quella ragazza sono
diventati una coppia sposata, c'era un'intuizione profonda riguardo
al destino della propria figlia. Perchè Eleanor, quando noi
spettatori facciamo la sua conoscenza, è una trentenne che ha scelto
la solitudine, scomparendo dalla vita del marito Conor e rimanendo
virtualmente alla finestra a contemplare tutta la gente sola come
lei.
Si è tanto detto e parlato di questo
film, anzi di questo lungo progetto. Sinceramente pur senza avere
aspettative me lo aspettavo più entusiasmante e meno lungo portando
alla luce questa ennesima versione, in chiave meno che mai indie come
si poteva pensare, di una crisi di coppia che diventa crisi
esistenziale
Scoperto l'arcano mistero che vuole
Eleonor e Ruben divisi o pronti a rincorrersi senza mai di fatto
perdere del tutto i contatti, ma rimanendo sempre collegati, questo
affresco con poche varianti e cambiamenti rispetto allo schema
classico, non riesce quando avrebbe dovuto, fare quel salto in avanti
di sceneggiatura elevando gli intenti e portando ad un buon lavoro di
scrittura.
Ed' è davvero un peccato perchè gli
elementi ci sono davvero tutti.
Nasceva come un progetto curioso di cui
la versione sbarcata sulla Croisette è una riduzione delle due
versioni presentate a Toronto sui rispettivi protagonisti.
Un progetto singolare e astuto a
livello commerciale con tre film al tempo stesso, Him, Her, Them.
Benson riflette sulla possibilità di
scegliere il proprio avvenire, di mettere a fuoco il libero arbitrio,
di rispettare l'altro(a) in tutte le sue diversità e di accogliere
le fragilità nel modo più spontaneo possibile.
Con un cast che fa la differenza,
pensiamo alla Huppert, Hurt, e la travolgente Chastain, il progetto
di Benson è un film nostalgico, che muove le corde dei sentimenti
senza vibrazioni mai troppo forti ma anzi giocando su un apparente
calma che sembra dover esplodere da un momento all'altro.
Un film di non detti, con un montaggio
che pur volendo fare la differenza, si concentra troppo su se stesso,
così come l'estetismo di fondo che a volte mette in ombra i
protagonisti.
E'un film bipolare quello di Benson,
che non riesce a scegliere un proprio binario ma oscilla tra dramma
coniugale e commedia ironica a volte con dei dialoghi di troppo e la
telecamera abbandonata a se stessa.