Un uomo viene accusato ingiustamente di traffico di droga dopo essere stato ingannato. Un ex-procuratore indaga sul caso e scopre il piano di un team di avvocati corrotti ristabilendo la giustizia.
Abbiamo visto Donnie Yen in tanti ruoli ma mai avvocato. Il perchè nasce da un'ingiustizia in cui in una scena lo vediamo studiare dei testi di giurisprudenza americani e il giorno dopo è un avvocato fatto e finito e pure bravo e ovviamente incorruttibile. Donnie avvocato e pure regista per questo film che vorrebbe essere di denuncia nascendo come action ma poi diventando soporifero per un caso giuridico tra i meno appassionanti mai visti e dove Yen a fare l'avvocato non riesce mai a convincere come se dovesse da un momento all'altro lanciarsi sui colpevoli con un calcio volante.
E poi dura tantissimo, i legali che rappresentano l'accusa sono macchiette dove lui manco a farlo apposta è un drogato e ha affari con la mafia cinese mentre lei riesce a diventare avvocatessa entrando nelle grazie di un boss. Come se questo non bastasse poi ci sono alcuni personaggi di contorno davvero imbarazzanti.
"Qui siamo tutti forti e leali a noi stessi. Ma non possiamo eliminare il crimine. A volte anche noi siamo impotenti" bisogna commentarla...
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